Avete improvvisamente un’irrefrenabile voglia di cioccolato, biscotti o patatine e pensate di non riuscire a concentrarvi su nient’altro finché non l’avrete soddisfatta? Bene, probabilmente non si tratta di un attacco di fame vera e propria ma di un caso di Food craving.
Che cos’è il food craving?
La buona notizia è che l’irrefrenabile voglia di cibi calorici e poco sani non è dovuta semplicemente alla golosità ma è frutto di un meccanismo legato sia a particolari proprietà dei cibi grassi o zuccherati sia al contesto emotivo che stiamo vivendo in un preciso momento.
Infatti, i cibi assimilabili al cosiddetto junk food, grazie alla loro composizione organolettica, stimolano nel cervello gli stessi centri che vengono attivati dalle sostanze stupefacenti.
In pratica, creano assuefazione.
A spiegarlo dalle colonne Corriere della Sera dottor Stefano Erzegovesi, specialista in Psichiatria e Scienze dell’Alimentazione presso l’ospedale San Raffaele Turro. Altro elemento fondamentale nello scatenare questi attacchi di “falsa fame” è il contesto emotivo. Non a caso, il fenomeno viene definito anche “fame nervosa” infatti si presenta quando siamo particolarmente nervosi, stressati o tristi. Inoltre, può avere legami anche con carenze affettive e delusioni sentimentali.
Come resistere?
Fin qui la definizione del fenomeno, ma come difendersi? Proviamo ad analizzare alcuni trucchi, tenendo presente che resistere alle tentazioni resta un’impresa.
Prima di tutto occorre distinguere un reale attacco di fame da un caso di food craving. Per farlo, può essere utile usare il “test dei broccoli”, che consiste nel sostituire con l’immaginazione il pezzo di cioccolato con cui stiamo per banchettare con dei broccoli. Se la sensazione di fame sparisce di fronte a questa visione, siamo di fronte ad un episodio di fame nervosa.
Concentrarsi su qualcosa di diverso è fondamentale in casi del genere per questa ragione uno dei trucchi suggeriti è quello della lettura. Si consiglia, cioè, di leggere un paragrafo di testo all’indietro con l’obbiettivo di tenere la mente occupata distraendola dalla voglia di cibo.
Un altro metodo consiste nell’utilizzare un braccialetto elastico con cui infliggersi colpetti ogni volta che veniamo colti da un’irrefrenabile voglia di cibi particolarmente dolci o particolarmente salati.
In ogni caso, non è necessario eliminare del tutto gli “alimenti droganti” ma solo restringerne fortemente l’utilizzo. In questo senso è utile mangiare questi cibi più lentamente affinché il senso di appagamento subentri in modo più rapido ed efficace.
Un’ulteriore elemento importante è la pazienza. Infatti, secondo gli esperti, occorrono 66 giorni per far sì che una nuova abitudine attecchisca e si trasformi in norma. Quindi, quando si adotta uno stile di vita più salutare, la perseveranza è fondamentale per ottenere risultati.
In conclusione auguri a tutti i golosi che cercano di ridimensionare quella che Bridget Jones chiamava “Relazione con due uomini in simultanea: ciocco e lato”.
Gessica Liberti