Fobia: paralizzante terrore o semplice paura?
La parola fobia, deriva dal greco (dal tema di ϕοβέομαι, “temere”) questo significato è decisamente esaustivo, in quanto, la fobia, si manifesta attraverso la paura incontrollata di oggetti, animali o situazioni di vario genere. Un fobico, cerca in tutti i modi di evitare contatti con ciò che più lo terrorizza. Non è da considerare una semplice paura o un capriccio. La fobia dal punto di vista medico è una patologia mentale, paralizzante per chi ne soffre. I sintomi sono di varia natura, come: sudorazione, respiro corto, tachicardia, spossatezza, soffocamento fino a sfociare in un vero e proprio attacco di panico. I fobici, tendono ad evitare situazioni di pericolo, per esempio un aracnofobico, non si sentirebbe a suo agio andando a vivere in campagna! Semplici azioni come guardare la televisione, scaturiscono terrore con la sola vista di un insetto.
Quanti tipi di fobia esistono?
Ce ne sono migliaia, quindi risulta davvero difficile quantificarle, perciò si possono suddividere in categorie: animale come, dei ragni (aracnofobia) o degli uccelli (ornitofobia), di ambiente naturale come: dei temporali (brontofobia), o la fobia delle altezze (acrofobia), sangue-iniezioni-ferite, come: la fobia del sangue (emofobia), di tipo situazionale: quando la paura è scaturita da specifiche situazioni come (l’aviofobia) paura di volare. Infine la categoria ”altro”, comprende quelle che potrebbero portare a soffocare o contrarre una malattia. Inoltre, tra le più bizzarre c’è senz’altro la: ”chronomentrofobia ovvero ”paura degli orologi”.
Cause ed origini della patologia
Ma quali sono le cause di queste terribili fobie? Cos’è l’aracnofobia?
Fobie di tipo situazionale, legate all’ambiente naturale o al sangue-iniezioni-ferite, sono spesso causate da forti traumi infantili. Mentre per quanto riguarda quelle di tipo animale, nello specifico l’aracnofobia, compare fin dall’infanzia ed è provocata dallo squilibro di alcuni neurotrasmettitori. A seguito di numerosi studi, gli scienziati hanno affermato che questa è il risultato della selezione evolutiva. Fin dal Medioevo, infatti i ragni erano considerati disgustosi, e per molto tempo considerati i responsabili della peste nera. Uno studio fatto dal dipartimento di Psichiatria dell’Università di Toronto, afferma che ci sono due categorie di aracnofobici: quelli che una volta individuato un ragno ne controllano in modo ossessivo i movimenti e coloro che evitano totalmente di imbattersi in circostanze simili.
Gli studi della Sigmund Freud University di Milano: l’esperimento.
Sono stati condotti degli studi sulle fobie, integrando la realtà virtuale. Attraverso dei sensori che misurano i parametri psicofisici. Alcune persone predisposte a fobie, sono state sottoposte a questo e sperimento. Hanno indossato un visore 3D, che attraverso la riproduzione di filmati iperrealistici di ”situazioni di pericolo ”, come un ragno che corre verso il partecipante. Durante la visione, dei sensori biometrici misurano la reazione emotiva dal punto di vista psicofisiologico, quindi frequenza cardiaca e l’eccessiva sudorazione cutanea. L’obiettivo è quello che conoscere in modo approfondito i sintomi, così da poter formulare una terapia più efficace.
Le fobie possono essere curate?
La psicoterapia cognitivo-comportamentale è sicuramente uno dei modi più efficaci per contrastare una fobia. La persona affetta da questo tipo di patologia, viene gradualmente avvicinata alla causa della fobia, fino ad avere un contatto diretto. Ovviamente il tipo di approccio varia da soggetto a soggetto, in quanto non tutti abbiamo le stesse reazioni di fronte al nostro peggiore incubo! Quindi, la terapia può essere molto lenta tanto che in alcuni casi si può decidere di ricorrere a tecniche di rilassamento o addirittura all’uso di farmaci, ovviamente prescritti da un medico. Questa condizione di perenne terrore, dovrebbe essere compresa maggiormente, soprattutto da chi non ne soffre.