Domenica 15 settembre c’è stato un secondo attentato a Donald Trump, identificato come presunto e prevenuto dagli agenti segreti dell’ex presidente. Mentre giocava a golf nel suo club a West Palm Beach, in Florida, alcuni colpi d’arma da fuoco sono stati sparati nelle sue vicinanze. Steven Cheung, direttore della comunicazione della campagna elettorale di Trump, ha confermato che l’ex presidente è rimasto illeso. L’FBI ha arrestato Ryan Wesley Routh, un uomo di 58 anni sospettato in qualità di responsabile del secondo attentato a Donald Trump. Il primo attentato è avvenuto due mesi fa, durante un importante comizio del partito repubblicano per la campagna elettorale del prossimo novembre.
Il profilo di Ryan Routh: chi è il principale sospetto del secondo attentato a Donald Trump
Ryan Wesley Routh, originario del North Carolina, ha una storia di coinvolgimento in diverse cause politiche e sociali: ad oggi, è il sospettato numero uno per il secondo attentato a Donald Trump, mentre giocava a golf a Palm Beach, in Florida. L’attentatore è stato immediatamente arrestato dagli agenti segreti del candidato presidente e nello zaino sono state trovate alcune armi, delle munizioni e alcune telecamere per scattare foto, come ha dichiarato lo sceriffo della contea di Palm Beach.
Nel 2022, Ryan Wesley Routh era stato intervistato a Kiev durante una manifestazione di solidarietà per l’Ucraina, un paese a cui ha offerto un forte sostegno durante l’invasione russa. In passato, aveva espresso la necessità di un “enorme esercito civile” formato da volontari internazionali per difendere l’Ucraina. Routh aveva anche suggerito a Bono degli U2 di scrivere una canzone per sostenere la causa ucraina. Si evince dunque da questo profilo una persona che esortava le masse ad intervenire in guerra e a dimostrare il loro sostegno all’Ucraina contro la Russia.
Routh non è nuovo alle controversie. Con precedenti penali, tra cui arresti per tasse non pagate e assegni scoperti, nel 2002 un uomo con il suo stesso nome si era barricato in un negozio con un’arma da fuoco. Anche sui social media ha lasciato tracce controverse, con post critici nei confronti di Donald Trump e sostegni espliciti a Joe Biden e Kamala Harris. Ha definito Trump “padrone” in un acronimo che criticava la sua politica e auspicava un’America “democratica e libera”. Questo slogan – KADAF – doveva in qualche modo sostituire e opporsi al “make America great again” trumpista.
In un’inchiesta del 2023, il New York Times ha pubblicato il profilo del sospettato del secondo attentato a Donald Trump: per un intero anno, l’uomo si è occupato di trasferimenti illegali di uomini dal Pakistan all’Ucraina, attraverso la fabbricazione di documenti falsi, per aumentare l’aiuto bellico nella guerra contro la Russia. Nonostante la sua intenzione di combattere, Routh non ha mai raggiunto il fronte a causa della mancanza di esperienza militare, ma è stato attivo nell’organizzare mercenari stranieri.
L’arresto e il tentativo di secondo attentato a Donald Trump
Durante il secondo attentato a Donald Trump, avvenuto nella giornata di ieri, il Secret Service ha risposto prontamente. Gli agenti hanno sparato contro un uomo armato, trovato vicino al campo da golf, in possesso di un fucile d’assalto AK-47 e materiale di registrazione video. Il sospetto è poi fuggito a bordo di un’auto, ma grazie a una testimonianza, le forze dell’ordine sono riuscite a rintracciarlo e arrestarlo.
Il figlio di Routh ha deciso di prendere parola immediatamente, difendendo davanti alla stampa il padre e descrivendolo come un uomo “onesto e premuroso”, non nascondendo che, secondo lui, le accuse contro il padre fossero esagerate. Nonostante le dichiarazioni difensive, il quadro che emerge dai social media di Routh mostra una persona piuttosto controversa, con opinioni politiche molto forti e talvolta estremiste. Negli anni passati è stato attivo promotore di dibattiti internazionali e geopolitici, fino a quando ha deciso di spacciarsi come ambasciatore per discutere delle tensioni politiche con la Corea del Nord.
Oltre alle speranze di pace e alleanza che nutre nei confronti del regime di Kim Jong-un, Routh sostiene anche le rivolte che in questi mesi si sono verificate contro il regime bielorusso nel nome dei diritti umani a livello mondiale.
L’episodio di luglio e il secondo attentato a Donald Trump
Il secondo attentato a Donald Trump del 15 settembre non è il primo episodio di violenza contro l’ex presidente nel 2023. Già a luglio, durante un comizio a Butler, Pennsylvania, Trump era stato ferito leggermente da un colpo d’arma da fuoco sparato da un giovane. Questo episodio ha portato alle dimissioni della direttrice del Secret Service, Kimberly Cheatle. L’incidente di settembre ha rinnovato le preoccupazioni per la sicurezza dell’ex presidente, con Biden che ha espresso il suo sollievo per la salvezza di Trump e lodato il lavoro delle forze di sicurezza.