In un contesto politico sempre più polarizzato, la Florida si trova al centro di una controversa campagna di censura di libri lgbtq+ e controllo sui contenuti educativi, sopratutto nelle scuole pubbliche. Guidata dal governatore Ron DeSantis, questa iniziativa mira a rimuovere dalle scuole una vasta gamma di libri e argomenti considerati “inappropriati” secondo un’ideologia ultraconservatrice. Il movimento, nato inizialmente come reazione contro i contenuti LGBTQIA+, ha assunto proporzioni nazionali, investendo in particolare le scuole e le università e colpendo temi come la diversità culturale, l’antirazzismo e il femminismo. La Florida è oggi lo Stato che, durante l’anno scolastico 2023-2024, ha posto più divieti in tutti gli Stati Uniti, arrivando alla censura di più di 4.500 libri sulla cultura e l’educazione ad un’integrazione sociale sana che combatte ogni pregiudizio.
La battaglia contro i libri “scomodi”: la censura di libri lgbtq+
Sotto la guida del governatore repubblicano Ron DeSantis, la Florida è diventata epicentro di una controversa campagna di censura di libri lgbtq+ e un divieto costante nel parlare di contenuti scolastici ritenuti non conformi ai valori tradizionali. Per l’anno scolastico 2023-2024 sono stati eliminati dalle scuole pubbliche oltre 4.500 libri, una cifra quasi raddoppiata rispetto all’anno precedente.
Il 39% dei titoli includeva personaggi LGBTQIA+, mentre il 57% conteneva riferimenti sessuali. Il portavoce di DeSantis, Bryan Griffin, ha giustificato queste scelte sostenendo che rimuovere “contenuti inappropriati” non equivalga a un “divieto di lettura”, ma la polemica resta accesa. La censura di libri lgbtq è decisamente aumentata nel 2023, e si prevede un’escalation sempre più accentuata – dato il ritorno dei Repubblicani a livello presidenziale – di censura e conservatorismo. Nel 2022, la Florida aveva raggiunto un massimo di 1.500 divieti, seguita dall’Iowa.
Nuove leggi e restrizioni educative
Il “Parental Rights in Education Act”, noto come “Don’t Say Gay”, rappresenta una delle misure più discusse, vietando nelle scuole elementari discussioni su orientamento sessuale e identità di genere. La politica conservatrice non si è limitata alla mera censura di libri lgbtq: la Florida ha anche emanato lo “Stop Woke Act”, che limita l’insegnamento di argomenti legati all’antirazzismo e al femminismo per evitare di creare “sensi di colpa“.
Queste restrizioni si sono tradotte in proteste diffuse, tra cui il rifiuto di alcune biblioteche scolastiche di eliminare titoli a tematica queer, nonostante le minacce di sanzioni severe. La Florida, durante il 2023, si è concentrata su particolari titoli, come “Water for Elephants” di Sara Gruen o “Fallout” di Ellen Hopkins, che hanno subito almeno 14 divieti ciascuno. A sostegno di queste decisioni, si sono schierate anche delle attiviste, perlopiù in qualità di madri di famiglia, che considerano inappropriati i testi sulla comunità lgbtq o sull’orientamento sessuale in quanto libero.
L’espansione della censura negli Stati Uniti
Il movimento della censura di libri lgbtq+ non è limitato alla Florida. Anche altri stati conservatori, come il Texas e l’Arkansas, hanno adottato misure simili, limitando l’accesso a libri ritenuti inappropriati. Il caso di Gender Queer di Maia Kobabe, bandito in varie scuole, simboleggia una crescente censura che ha trovato terreno fertile nel post-pandemia e con il supporto di movimenti conservatori, pronti a influenzare le elezioni e il panorama educativo nazionale.
Un colpo alla cultura afroamericana e alla diversità
Non solo le scuole elementari: le misure di DeSantis si estendono anche ai licei e alle università. L’eliminazione del curriculum di storia afroamericana nelle superiori ha suscitato forti reazioni, specie per la cancellazione di sezioni come “femminismo nero” e “studi queer neri”. Per DeSantis, questi programmi sono “tendenziosi e dannosi” per i giovani e il cambiamento educativo si è esteso anche al New College of Florida, noto per la sua identità progressista, dove l’amministrazione ha eliminato corsi dedicati alla diversità e all’uguaglianza di genere.
La reazione e le tensioni sociali
Questa campagna di censura di libri lgbtq+, che colpisce temi centrali come i diritti civili e la cultura afroamericana, ha generato forti tensioni sociali. Mentre i sostenitori della destra radicale celebrano DeSantis come un paladino contro l’“indottrinamento woke”, la comunità accademica e le associazioni per i diritti civili denunciano l’ondata di censura come un attacco alla diversità culturale e alla libertà d’espressione.