Quello di Florence Nightingale è un nome da ricordare, soprattutto quando in Italia – e non solo – siamo tornati a parlare degli infermieri. Una categoria di professionisti per troppo tempo dimenticata dalla politica, e indispensabile all’interno del sistema sanitario.
Florence Nightingale è nata a Firenze nel il 12 Maggio 1820, e questa data è stata scelta per istituire la giornata nazionale degli infermieri. Ma che cosa ha fatto per passare alla storia?
Figlia di una coppia benestante e cresciuta in Inghilterra, Florence viene istruita dal padre, e si appassiona allo studio. In età da matrimonio, respinge tre pretendenti, rifiutando la vita che la madre auspicava per lei: quella della donna di casa. A diciassette anni, dichiara di aver ricevuto la chiamata divina, e a ventiquattro di voler diventare infermiera. Con l’eccezione del padre che sostiene le sue decisioni, la famiglia è contraria, perché considera il lavoro dell’infermiere come quello di uno sguattero, di un servo.
Ma la ragazza continua a seguire le proprie ambizioni.
Così, dopo aver viaggiato in Europa foraggiata dal padre, nel 1853 si trasferisce a Londra. Ma l’anno di svolta è il 1854, quando l’Inghilterra si schiera a fianco della Turchia in Crimea.
Il 21 Ottobre di quell’anno, Florence parte con la zia ed altre 38 donne per andare a soccorrere i malati di guerra. All’epoca, quello dell’infermiere non era ancora riconosciuto come un mestiere, ma un passatempo per donne benestanti che volevano sentirsi utili.
Scesa sul campo, denuncia subito le condizioni indecenti nelle quali si trovano i malati, in stato di abbandono e in condizioni davvero poco igieniche. Ad appoggiare la sua posizione, il “Times”. Il giornale la descrive come l’angelo che veglia su di te persino di notte e ti assiste, la chiamano la signora della lampada.
A seguito di questa esperienza, chiede che alla commissione parlamentari – inaccessibile al gentil sesso – indaghi sull’assistenza militare. Si occupa di organizzare raccolte fondi, chiedendo il sostegno della stampa, ai politici, a chiunque possa sposare la sua causa. A questo scopo, scrive ben 15 000 lettere. Un numero esorbitante. Nell’arco della sua vita, riesce anche a scrivere un best-seller, “Notes on Nursing”.
Tutto questo impegno non rimane fine a se stesso.
Riceve tributi dalla croce rossa reale, e soprattutto raggiunge dei traguardi importantissimi per la storia dell’assistenza sanitaria: nel 1860 istituisce la Training School of Nursing, appoggiandosi all’ospedale St. Thomas di Londra, dove forma 15 ragazze. Qualche anno dopo, nel 1869, fonda il Women’s Medical College di New York. Per la prima volta nella storia, quello dell’infermiere viene riconosciuto come un mestiere a tutti gli effetti. Qualcosa che per noi sembra scontato, ma che in realtà non lo era affatto, all’epoca.
Ma non è questo, l’unico traguardo che riesce a raggiungere.
Florence apporta importanti innovazioni anche nei metodi di approccio all’assistenza sanitaria. Per prima cosa, sottolinea quanto è importante mantenere delle ottime condizioni di igiene, per evitare il propagarsi di malattie. Inoltre, raccoglie dati sul campo. Ogni mese di guerra, infatti, annotava il numero di soldati morti a causa di malattie prevedibili e il numero di soldati morti invece per le ferite riportate o per incidenti, Questo che le permetteva di elaborare delle statistiche e sintetizzarle in grafici estremamente chiari.
Una vera e propria innovazione.
Sofia Dora Chilleri