La Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH) ha recentemente presentato una memoria alla Commissione Bilancio, sollecitando il governo ad aumentare i fondi nella prossima Legge di Bilancio per garantire un supporto adeguato alle famiglie con almeno un componente disabile. Secondo la FISH, le risorse attualmente previste non sono sufficienti a fronteggiare le esigenze reali di queste famiglie, che rischiano di rimanere intrappolate in un ciclo di povertà ed emarginazione.
Il rischio di povertà e l’impatto sui caregiver
L’Italia conta circa 3 milioni di famiglie con almeno un componente disabile, pari a oltre il 12% delle famiglie totali, e tra queste oltre il 20% vive in condizioni di deprivazione economica. In molti casi, queste famiglie sono costrette a sacrificare opportunità di lavoro, formazione e istruzione per poter sostenere le cure dei propri cari. È una condizione che impatta pesantemente sul bilancio familiare e che, come osserva la FISH, tende a colpire in modo sproporzionato le donne. Madri, mogli, sorelle e figlie assumono spesso il ruolo di caregiver, rinunciando alla propria indipendenza economica e limitando le proprie prospettive di carriera.
I caregiver familiari, infatti, affrontano non solo le difficoltà quotidiane dell’assistenza, ma anche il peso economico delle cure mediche, che sottrae risorse essenziali e impedisce l’accesso a un tenore di vita dignitoso. La FISH denuncia questa situazione, richiamando l’attenzione del governo su come i fondi per la disabilità siano, ad oggi, inadeguati rispetto alle reali esigenze delle famiglie.
Fondi attuali e l’appello della FISH per una maggiore attenzione
Nonostante il problema sia noto da tempo, le risorse attualmente allocate sono ritenute dalla FISH del tutto insufficienti. Il Fondo per la Non Autosufficienza, che dovrebbe supportare le persone bisognose di assistenza continua, riceve risorse limitate, insufficiente a garantire condizioni di vita dignitose a chi non può contare su un sostegno adeguato. Vincenzo Falabella, presidente della FISH e consigliere del CNEL, ha sottolineato che è fondamentale considerare la disabilità come una questione prioritaria nelle politiche pubbliche, poiché solo un investimento maggiore in servizi di assistenza e inclusione può dare una risposta concreta alle sfide delle famiglie con disabilità.
La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità stabilisce che tutti debbano poter scegliere dove e con chi vivere, tuttavia, senza un adeguato finanziamento, questo principio rimane lettera morta. I fondi attuali non sono in grado di sostenere le misure necessarie per abbattere le barriere sociali ed economiche che penalizzano le famiglie con disabili, creando condizioni di vita spesso estremamente difficili.
Proposte della FISH: i punti chiave per un sostegno più adeguato
Nella memoria presentata alle Commissioni Bilancio, la FISH non si limita a sollevare critiche, ma avanza anche una serie di proposte dettagliate e puntuali per integrare e incrementare i fondi destinati alla disabilità, presentando soluzioni che ritiene essenziali per migliorare la vita di milioni di italiani.
Aumento di 500 milioni di euro per il Fondo per la Non Autosufficienza: questo fondo, che è la principale fonte di sostegno per le persone che richiedono assistenza continua, dovrebbe essere incrementato per rispondere alle reali necessità delle famiglie.
Aumento di 100 milioni di euro per i progetti di vita indipendente: tali progetti mirano a favorire l’autonomia delle persone con disabilità, permettendo loro di vivere in maniera dignitosa e autodeterminata.
Incremento di 100 milioni di euro per i fondi destinati alla vita autonoma: questo fondo permette alle persone con disabilità di partecipare pienamente alla vita sociale e comunitaria, contribuendo a ridurre l’isolamento.
Fondo nazionale per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione: la FISH richiede un incremento di 40 milioni di euro per sostenere i servizi che aiutano le persone con disabilità a comunicare e interagire con l’ambiente sociale.
Aumento di 100 milioni di euro per il sostegno ai caregiver familiari: i caregiver familiari, che assistono i propri cari disabili, necessitano di maggiori tutele e riconoscimenti economici per il prezioso lavoro che svolgono.
Adeguamento delle soglie reddituali per i figli con disabilità: la FISH propone una revisione delle soglie di reddito per considerare i figli con disabilità a carico, facilitando l’accesso ai sussidi e alle agevolazioni previste.
Incremento di 80 milioni di euro per l’inserimento lavorativo: il miglioramento dell’accesso al mondo del lavoro per le persone con disabilità è essenziale per garantire loro un futuro indipendente e dignitoso.
Aumento del Fondo “Dopo di Noi” fino a 100 milioni di euro: questo fondo, istituito per sostenere le persone con disabilità dopo la perdita dei genitori, richiede maggiori risorse per assicurare un futuro sereno.
Revisione delle pensioni e degli assegni per invalidità: è necessario un adeguamento delle pensioni di inabilità e degli assegni di assistenza per garantire alle persone con disabilità un sostegno economico adeguato.
Ripristino delle condizioni di accesso per Opzione Donna e APE Sociale: la FISH richiede modifiche per rendere più accessibili questi strumenti previdenziali a chi si trova in condizioni di svantaggio.
Soppressione dell’art. 112: infine, la FISH propone la cancellazione di questo articolo, in quanto ritenuto penalizzante per le persone con disabilità e le loro famiglie.