La primavera si avvicina e, come ogni anno, in tutto il Giappone cresce l’attesa per la famosa fioritura dei ciliegi. La celebrazione dell’hanami (花見, letteralmente: guardare i fiori) è un’antica tradizione nipponica, vecchia più di un millennio.
Meno tradizionale è invece il periodo d’inizio della fioritura di quest’anno: la metà di marzo. Un inizio anticipato rispetto al 2019, che già aveva fatto registrare più di un record in tal senso.
Sakura
Chi è a conoscenza della fioritura non può non aver sentito questo termine: sakura (桜), ovvero il ciliegio ma anche i fiori del ciliegio. Per la cultura giapponese questo concetto vale molto più di quanto un occidentale possa immaginare.
Nell’arco di qualche giorno, solo una volta l’anno, nuvole di petali rosa tinteggiano il paesaggio. Poi, con la stessa fretta con la quale sono sbocciati, muoiono. La contemplazione di questo processo ha a che fare con un elemento fondante dell’estetica giapponese: il mono no aware (物の哀れ), traducibile approssimativamente come il pathos delle cose. La caducità del fiore, esempio perfetto dell’inesorabile scorrere del tempo a cui tutto prima o poi si piega, non ne rovina l’esistenza bensì la impreziosisce. I sakura, in quanto rappresentazione naturale dell’effimero, sono l’emblema di questa filosofia.
I Tempi della Fioritura
Negli ultimi decenni si è assistito ad un repentino cambiamento nelle tempistiche di questo evento. Tradizionalmente associata al mese di aprile, la fioritura comincia ormai da qualche anno ancor prima della fine dell’inverno. Questo 2020 in particolare rappresenta un unicum in termini di precocità.
Tokyo, ad esempio, è abituata a vedere del colore sui suoi ciliegi molto presto: l’anno scorso è successo il 22 di marzo. Quest’anno si prevede che accada il 16.
Nagoya, anch’essa fiorita il 22 dello scorso anno, si aspetta di sbocciare già il 18.
Persino a Sapporo, in quella parte di Giappone vicina alla Russia e abituata alle fioriture di maggio, si attende qualcosa già il 30 di aprile.
Il gap col passato cresce dunque di anno in anno come conseguenza dell’aumento delle temperature, cosa che in Giappone avviene a ritmi maggiori della media globale. Invertire questa tendenza climatica è fondamentale per la fioritura dei ciliegi giapponesi e per la meravigliosa cultura che ne caratterizza l’avvento.