Riflettendo sulla scelta dei fiori per la festa della mamma, ci è venuta un’idea: perché non provare, quest’anno, a regalarli con una canzone?
La seconda domenica di maggio in Italia e in numerosi Paesi del mondo si celebrerà la festa della mamma. In redazione ci siamo chiesti quali fiori e piante farebbero la felicità delle mamme, lasciandoci ispirare dal catalogo dei fiori Colvin. Alla fine, non abbiamo solo individuato tre fiori per la festa della mamma . Abbiamo associato a ciascuno di essi una canzone, per ringraziare le mamme di rendere vero ogni giorno il famoso proverbio ebraico:
Dio non poteva essere dappertutto, così ha creato le madri.
Azalea – Amor de mi vida, Sottotono
L’azalea, soprattutto quella di colore rosa, è simbolo dell’amore puro, nonché della femminilità e della temperanza nell’affrontare le sfide della vita. Quale regalo migliore, allora, per quella madre che ci è sempre rimasta accanto, amandoci in modo disinteressato e confidando nelle nostre capacità? La canzone che vi suggeriamo di regalare insieme all’azalea è la datata (1999) ma dolcissima Amor de mi vida dei Sottotono. Si tratta di una lettera d’amore e gratitudine alla madre nella quale la voce del rapper Tormento racconta:
I guai che ti ho creato, che ho combinato
Essendo stato messo a questo mondo e non essendone abilitato
Ti ho dato un gran da fare senza contare la voglia di non studiare
Da quando all’asilo non volevo che mi lasciassi
A quando nei compiti volevo che mi aiutassi
Che mi guidassi quando i miei amici erano scomparsi
Che in ‘sto casino sapessi muovere i passi
Mi hai insegnato a stare in piedi e ad incassare i colpi anche se in alcuni casi ne uscimmo stravolti
Tu mi eri sempre a fianco le notti che ero malato passate in bianco e ripensandoci in questo tuo dare
Hai dei rimpianti quali sono stati i prezzi da pagare
E se di me ora voglio renderti orgogliosa è perché so che per me hai rinunciato ad ogni cosa.
Concludendo, con un sorriso
Se c’è una cosa che mi hai insegnato è questa qui
È grazie a te se sono così
[…]
E se strabilio è il bene che ti voglio oltre a essere tuo figlio la cosa più bella è che ti assomiglio.
Iris – In bianco e nero, Carmen Consoli
Il legame tra madri e figli è intenso e profondo, ma non sempre privo di conflittualità. Quando i caratteri sono particolarmente forti, i contrasti possono diventare sanguinosi. Per questa ragione tra i fiori per la festa della mamma annoveriamo anche gli iris, fiori dalle tonalità variegate e ambivalenti. In Occidente essi erano legati alla dea minore Iride, messaggera dell’Olimpo. In Asia, invece, erano considerati talismani contro ogni maleficio e, a causa della struttura protesa verso il cielo, simbolo di longevità. Donarli come fiori per la festa della mamma equivale, così, a un augurio di speranza e riconciliazione, nonché al riconoscere nella madre un talismano. Per quanto ingombrante possa essere. La canzone che vi proponiamo di associare all’iris è In bianco e nero di Carmen Consoli.
La canzone racconta di come una giovane donna osservando delle vecchie fotografie si scopra simile alla madre. E capisca quanto i piccoli screzi e le ostilità fossero insensati:
Guardo una foto di mia madre
Era felice avrà avuto vent’anni
[…]
La scruto per filo e per segno e ritrovo
Il mio stesso sguardo
E pensare a quante volte
L’ho sentita lontana
E pensare a quante volte
Le avrei voluto parlare di me
Chiederle almeno il perché
Dei lunghi ed ostili silenzi
E di quella arbitraria indolenza
Puntualmente mi dimostravo inflessibile
Inaccessibile e fiera
Intimamente agguerrita temendo
L’innata rivalità.
Potentilla – Un milione di sassi, Raige
Tra i fiori per la festa della mamma non può mancare la potentilla, un sorprendente fiorellino giallo. Il suo nome, tradotto dal Latino, in Italiano significa: “piccola forza della natura”. Ciò è dovuto, tra l’altro, a una peculiarità della pianta: quando piove, le sue foglie si richiudono a proteggere il fiore. L’evidente analogia con il comportamento delle madri, sempre pronte a proteggere i figli, rende la potentilla un simbolo straordinario dell’amore materno. La canzone con cui vorremmo accompagnare questo fiore è Un milione di sassi di Raige. Il titolo è dovuto all’immagine, bellissima, che costituisce il ritornello della canzone:
Mamma ricordo le nostre domenica al mare
io che non sapevo ancora nuotare
Mamma allora facciamo due passi
Giochiamo a chi fa più rimbalzi
Ho lanciato un milione di sassi.
Perché, in fondo, questo è tipico delle mamme. Quando siamo pronti, entrano con noi in acqua e ci insegnano a nuotare. A volte, imparando a farlo loro per prime. Ma quando non siamo ancora pronte, camminano con noi sulla spiaggia, ci tengono per mano. E, se serve, lanciano con noi almeno un milione di sassi.
Valeria Meazza