Partita ufficialmente la grande avventura targata FIM.
Il Salone della formazione e dell’innovazione musicale è approdato in Piazza Città di Lombardia, per raccontare, esporre e formare la musica del futuro, attraverso uno sguardo al presente e il legame con il passato.
Due giorni all’insegna dell’evoluzione delle culture musicali, grazie alla profusione e la trasmigrazione delle idee e della cultura, attraverso la rivoluzione della tecnologia digitale.
Tantissimi gli appuntamenti per la due giorni milanese della Fim: dai workshop ai laboratori, dagli stand espositivi ai grandi e piccolo concerti, durante i quali la mescolanza fra generi e generazioni rappresenta il motore immobile nella produzione e promozione musicali.
Suoni, visioni e magie che viaggiano fuori dal tempo, dove le generazioni a confronto raccontano il mondo che vorrebbero e che realizzeranno.
Lo faranno i giovani della accademie musicali venuti qui con i loro strumenti; i nuovi talenti che aprire una breccia in quella selva oscura, chiamata carriera.
Non mancano, al FIM, anche esponenti che hanno fatto la storia della musica italiana; uno su tutti Petrucci Montalbetti, storico leader dei Dik Dik venuto a raccontare la sua vera natura di esploratore; uno spirito ribelle ed errabondo che dall‘Isola di Wight ( dove non è mai stato) ha scoperto il mondo più selvaggio e reale.
Ma c’è anche Flavio Oreglio, storico cabarettista di Zelig, la cui indole catartica confluisce in un anima popolare in costante evoluzione e perenne sperimentazione: questo e tanto altro nel suo nuovo album che racconta la tradizione dell’oltrepo pavese e il legame con il folklore celtico.
Tra i tanti visitatori della FIM, anche Luigi Berlinguer, presidente dei comitati di nuova istituzione per la diffusione della musica e della cultura scientifica e tecnologica nelle scuole superiori, presso il Ministero della Pubblica Istruzione.
Una grande festa, FIM, capace di raccontare il futuro dell’innovazione musicale, grazie ad uno spirito che viene dal passato, ma che ha sempre guardato all’oltre. Il genio, l’inventore, lo scopritore; in tre parole Leonardo Da Vinci.
Fausto Bisantis & Marta Migliardi