Anche in Italia, finalmente, si sente parlare sempre più di filosofia zero waste, ma ancora vi è una leggera confusione a proposito. Cerchiamo di fare chiarezza.
La filosofia zero waste, letteralmente “zero rifiuti”, è uno stile di vita e di pensiero che ha come scopo la riduzione del processo di produzione dei rifiuti. Questo tema sta diventando importante nel mondo visti i cambiamenti climatici importanti e lo stato di allerta inquinamento nel mondo evidente. Alla base della filosofia vi è il riciclo e l’auto produzione. Come spiegano alcuni esperti, bisogna evitare, innanzitutto, di comprare oggetti nuovi, cercando di utilizzare ciò che si ha a disposizione e riciclando il possibile. Quando si va a fare la spesa è importante evitare di comprare oggetti, cibi e beni fatti di plastica o che siano disposti in confezioni di plastica. Preferibili sono le confezioni che si possono riutilizzare, come per esempio le cose in ceramica, legno o carta.
Per le persone radicate in modo “normale” all’interno della nostra società, di primo acchito pensare di vivere serenamente senza produrre rifiuti può risultare strano o addirittura impossibile e difficile, ma in realtà non lo è più di tanto. Se non ci si pensa attentamente il nostro stile di vita viene inglobato da quella che è la società e non si arriva capire come in realtà esso sia completamente denaturalizzato e malsano, sia per la nostra persona che per il pianeta in cui viviamo. Sono sempre di più le storie di persone che si avvicinano alla filosofia zero waste e che mostrano come sia facile vivere senza produrre rifiuti in modo sereno e facile, semplicemente prendendoci la mano.
Ma qual è il giusto modo per non produrre rifiuti?
Bisogna entrare nell’ottica del rifiuto dello spreco, per esempio non assecondando quella che viene chiamata dai sociologi “fast fashion”. Comprare un vestito che verrà indossato una sola volta non cambia la nostra vita, invece non comprarlo aiuta a non incentivare gli sprechi. In questi casi, ci sono veri e propri enti che promuovono attività di baratto vestiti, l’acquisto di vestiti sostenibili e accessori di seconda mano.
Una delle altre caratteristiche della filosofia zero waste è l’auto produzione di alimenti e oggetti di prima necessità. Se si ha la possibilità piantare ortaggi, verdure, piante, sia da mangiare sia utili per creare altri beni, quali saponi, creme e molto altro. Un esempio concreto può essere quello di non comprare più il tubetto di dentifricio, ma perché non comprarlo? La confezione di un singolo dentifricio è fatta di plastica, ma pochi sanno che anche nella composizione di moltissimi dentifrici è presente plastica. Facendo un dentifricio naturale in casa si ha un duplice vantaggio: fare bene all’ambiente e fare bene a se stessi.
Per iniziare si può prendere spunto da numerose persone che condividono le proprie esperienze e consigli a riguardo, come per esempio la blogger Stevie Yay che sul suo profilo Instagram da esempi concreti della vita zero waste.
La comunità zero waste ha stilato una lista di consigli per chi vuole avvicinarsi a questa filosofia:
- Invece di comprare le bottiglie d’acqua, usa una bottiglia in acciaio da riempire o le bottiglie di vetro da tenere in casa
- Evita l’utilizzo di usa e getta (piatti, bicchieri, posate di plastica, ma anche tovaglioli, fazzoletti di carta…)
- Usa le borse di stoffa, invece di quelle di plastica
- Evita di comprare cibo o oggetti in confezioni di plastica, nel caso preferisci lo sfuso
- Non usare il tuo spazzolino di plastica, preferisci quelli riciclabili o in bambù
- Non buttare, ripara
- Usa barattoli di vetro per conservare
- Non usare le capsule del caffè, meglio la moka
- Prima di comprare qualcosa, chiediti se ti serve davvero
- Auto produci ciò che ti serve
Asia Lupo