Filmò Renzi e Mancini all’autogrill: l’autrice rischia il processo

Renzi e Mancini all'autogrill

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Era il 23 dicembre del 2020, quando una professoressa filmò il senatore Matteo Renzi in compagnia dell’agente segreto Marco Mancini.
L’insegnante, ora, rischia il processo e 4 anni di reclusione

Il 23 dicembre del 2020, la 44enne insegnante romana si trovava nell’autogrill di Fiano Romano.
La donna disse di trovarsi lì per caso, e di essersi fermata in quell’autogrill per assistere il padre che non si sentiva bene.
In quell’occasione, riprese con il cellulare un incontro tra il senatore Matteo Renzi e Marco Mancini, allora agente segreto e dirigente del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza.
Successivamente, il video venne inviato alla trasmissione televisiva “Report“, che aprì un’inchiesta.

Oggi, l’autrice del video rischia il processo per diffusione di riprese e registrazioni fraudolente.
In caso di condanna, l’insegnante rischia 4 anni di detenzione.

Renzi e Mancini all’autogrill: cosa è successo

Dopo la diffusione del video dell’incontro, si aprì un lungo dibattito nella politica.
Mancini, personaggio noto per il coinvolgimento nel caso Abu Omar, fu travolto dalle polemiche per aver incontrato il senatore Renzi proprio alla vigilia di una crisi di governo. Poco dopo, infatti, sarebbe caduto il governo Conte bis.
Per questo motivo, fu costretto al pensionamento anticipato.

Renzi parlò inizialmente di un semplice incontro nel quale Mancini gli avrebbe portato dei babbi, dolci tipici romagnoli.
Accusò poi l’insegnante di averlo pedinato, e di aver quindi violato la Costituzione. Fu la Digos di Roma, però, a dichiarare che la donna aveva agito per semplice curiosità e non per complotto.





Nella sua autobiografia, “Il Mostro“, Renzi parla anche del Segreto di Stato posto sul video, criticando la decisione dell’allora Direttrice del Dipartimento Elisabetta Belloni.

Vengo a conoscenza dell’opposizione del segreto di Stato in modo rocambolesco e casuale il 25 giugno scorso. Rimango senza parole. Alla luce di questa decisione enorme, la verità sulle vicende connesse all’autogrill sarà pubblicata solo nel 2037

Si scoprì, successivamente, che il Segreto di Stato era stato confermato dal Presidente del Consiglio Draghi nel 2022, con il solo obiettivo di tutelare la funzionalità dei Servizi e per scongiurare il rischio di violarne la necessaria riservatezza.

L’indagine

A seguito di una denuncia del senatore Renzi, la Procura di Roma ha aperto un indagine.
Nel capo di imputazione si afferma che:

La donna, alfine di arrecare danno all’immagine ed alla reputazione del senatore Matteo Renzi, diffondeva, mediante email, le riprese video e le fotografie carpite fraudolentemente ad insaputa degli interessati, inerenti all’incontro privato tra il predetto Senatore ed altro soggetto (poi identificato in Mancini Marco), svolti in sua presenza presso l’area di servizio di Fiano Romano, inoltrandole alla casella di posta elettronica di Report ed alla predetta trasmissione televisiva

Il legale dell’insegnante, Giulio Vasaturo, difende la sua assistita affermando che la sua presenza all’autogrill sarebbe stata del tutto casuale, e che abbia agito nel nome dell’interesse pubblico.

La mia assistita ha già ampiamente chiarito la propria posizione innanzi l’Autorità Giudiziaria, dimostrando in maniera anche documentale e, quindi, incontrovertibile la casualità della sua presenza presso l’autogrill di Fiano Romano e, ovviamente, la sua assoluta estraneità ad apparati di Intelligence.

 

La mia assistita ha ritenuto che la documentazione di quell’incontro in uno spazio pubblico, fra l’ex premier ed altro funzionario pubblico, fosse potenzialmente di interesse pubblico e, quindi, giornalistico

Secondo l’avvocato, la donna non avrebbe ascoltato tutto il colloquio, durato 40 minuti, ma solo i saluti finali tra Renzi e Mancini.
Inoltre, non avrebbe ricevuto alcun compenso dalla condivisione del video con Report.

Infine, Vasaturo ha dichiarato che la sua assistita sarebbe disponibile a un incontro con il senatore Renzi.

Appreso che il senatore Renzi ha manifestato il comprensibile desiderio di conoscere personalmente la “professoressa” a cui più volte ha fatto riferimento in questi mesi, questo difensore si pone da subito a disposizione dell’ex premier e dei suoi legali al fine di favorire, già nei prossimi giorni, un colloquio diretto fra le parti. La mia assistita sarebbe davvero ben lieta di incontrare il senatore Renzi

Giustizia o intimidazione?

La notizia del possibile processo all’insegnate ha scatenato la polemica tra chi sostiene che sia giusto, e chi parla di intimidazione.

In un post di Facebook, il direttore di Report, Sigfrido Ranucci, si interroga sul modo in cui la Procura di Roma avrebbe ottenuto il contatto dell’insegnante che riprese Renzi e Mancini all’autogrill.

Apprendo che la Procura di Roma avrebbe preso i miei tabulati e quelli del collega Giorgio Mottola, con il solo scopo di arrivare alla fonte giornalistica, alla professoressa che ha ripreso l’incontro all’autogrill, con il fine di portarla a processo.
Taccio in memoria di un grande paese, in memoria di tutti coloro che hanno dato la loro vita in nome delle libertà ma a questo punto è legittimo chiedersi: “Cosa c’era di così inconfessabile e terribile in quel colloquio di 40 minuti tra Renzi e Mancini?”
Talmente pauroso da calpestare ogni libertà?
Lo stesso tema era stato sollevato da Vasaturo, sostenendo che adoperarsi al controllo democratico dei personaggi pubblici sarebbe un diritto di ogni cittadino.
Come mirabilmente ribadito dallo stesso senatore Renzi, ogni persona perbene ‘non deve aver paura di chi esercita funzioni di potere nel nostro Paese’ ma deve anzi adoperarsi attivamente per contribuire al controllo democratico dell’operato di chi detiene ruoli pubblici di altissimo rilievo

Giulia Calvani

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