Il mondo del cinema si è ispirato ai regimi totalitari, immaginando scenari di repressione. Nei film sulla liberazione dalla dittatura vediamo immaginarie società che impongono assurdi divieti, pena la tortura fisica e psicologica. I protagonisti di queste storie si oppongono e deviano dalle regole, lottando per la libertà.
La dittatura delle emozioni
Equilibrium è un film distopico fantapolitico, del 2001, scritto e diretto da Kurt Wimmer, ambientato nell’anno 2072. Una città-Stato chiamata Libria vive sotto un regime totalitario, dopo un conflitto nucleare che ha quasi spazzato via la specie umana dal pianeta e dove i pochi superstiti hanno deciso di creare un nuovo ordine. La propaganda martellante ricorda il severo divieto di provare emozioni e di evitare ciò che le suscita come libri, opere d’arte e musica. Per questo, è obbligatoria l’assunzione di un farmaco inibitore dei sensi e degli istinti. Per chi infrange la legge, attraverso il “reato d’emozione” è prevista la pena di morte.
Protagonista è il cinico e spietato John Preston, interpretato da Christian Bale, il migliore tra i Cleric, la polizia segreta che controlla e mantiene l’ordine stabilito. Presto, però, comincerà a mettere in discussione sé stesso e a dubitare di tutto il sistema, fino ad abbatterlo definitivamente, in nome della libertà.
Contro la libertà di pensiero
In Fahrenheit 451 è vietato leggere e i vigili del fuoco si impegnano a bruciare tutti i libri che trovano. Del romanzo di Ray Bradbury esistono due trasposizioni cinematografiche, una del 1966 di François Truffaut e l’altra del 2018 di Ramin Bahrani. I libri minacciano il benessere della società perché fanno desiderare di vivere in altri modi e rendono l’uomo confuso e insoddisfatto. Il protagonista è Guy Montag, vigile del fuoco che svolge il suo lavoro senza porsi troppe domande.
È un lavoro come gli altri, un buon lavoro, piuttosto vario. Il lunedì bruciamo Lucrezio, il martedì Molière, mercoledì Machiavelli, giovedì Goldoni, venerdì Voltaire, il sabato Sartre e la domenica Dante. Li riduciamo in cenere e poi bruciamo le ceneri. È questo il nostro motto.
Guy Montag
Di nascosto Montag comincia a leggere, si appassiona e continua a farlo fin quando viene scoperto. Fuggendo, si unisce a un gruppo di persone che impara a memoria libri, per preservarne l’importanza.
La repressione
Prendendo spunto dai romanzi di Orwell, George Lucas costruisce un futuro cupo e angoscioso nel suo primo lungometraggio, L’uomo che fuggì dal futuro del 1971. L’umanità del XXV secolo si è, da tempo, rifugiata in agglomerati urbani sotterranei. Non ci sono distinzioni di genere, uomini e donne sono tutti rasati e vestiti di bianco. L’infrazione delle regole è punita con la prigionia o la morte e, nei casi meno gravi, con le percosse di poliziotti robot. La riproduzione avviene in maniera programmata e per inseminazione artificiale, poiché è vietato il rapporto sessuale e ogni tipo di rapporto affettivo: è obbligatoria l’assunzione di farmaci e sedativi, che limitano le pulsioni sessuali e anche la lucidità di pensiero e le emozioni.
Il protagonista, interpretato dal premio Oscar Robert Duvall, è THX 1138 che conduce una vita “tranquilla” e in linea con le regole, fino al momento che, confuso e convinto dalla sua compagna di stanza LUH 34172, smette di assumere i sedativi obbligatori. Senza questi, calano le sue prestazioni lavorative ma allo stesso tempo riscopre il sesso e l’amore insieme a LUH.
Il regime militare
Altro film sulla liberazione dalla dittatura è V per Vendetta di James McTeigue del 2005, tratto dall’omonimo romanzo grafico. La storia è ambientata in un Regno Unito distopico dove si è instaurato un regime repressivo, guidato da un partito unico. Il governo limita ogni tipo di libertà, ha il controllo totale dei mass-media e ricorre alla censura di programmi tv. Una polizia segreta e i “castigatori” sono pronti a punire gli oppositori e chi viola le severe regole, come il coprifuoco; esiste una lista nera di libri, musiche, opere d’arte proibiti e censurati. L’oppositore è un misterioso individuo che si fa chiamare V, un rivoluzionario con il volto sempre coperto da una maschera di Guy Fawkes. L’eroe farà di tutto per restituire la libertà al popolo inglese.
Sia il fumetto che il film hanno contribuito in maniera significativa a plasmare un’idea di contestazione nella cultura popolare: la maschera di Guy Fawkes è diventata l’icona dei più svariati movimenti di protesta nel mondo, dagli hacker di Anonymus ai contestatori di Occupy Wall Street fino alle Primavere arabe.
Nella categoria di film sulla liberazione dalla dittatura rientrano anche titoli come The Lobster, dove la legge vieta alle persone di essere single o Brazil, che immagina una società retta da un’assurda ed esasperata burocrazia. La saga Hunger Games, infine, vede la protagonista, Katniss, lottare per sovvertire un regime repressivo fatto di barbarie e sacrifici umani.
Martina Bonanni