Filippine: lo sciame sismico non si arresta. Sale la paura di uno tsunami

Le Filippine, un complesso di più di 7000 isole nel Sudest Asiatico, dovranno affrontare una ricostruzione difficile.

Secondo la United States Geological Survey (USGS), l’agenzia governativa americana che rileva i terremoti, una nuova intensa scossa, di magnitudo 6.3, è stata registrata nel centro del Paese, 13 chilometri a est di Tutubigan, ad una profondità di 70,2 chilometri. La precedente scossa, quella di lunedì, di magnitudo 6.1, ha provocato almeno 11 morti.

Il programma “Build, build, build”

I terremoti sono catastrofi naturali imprevedibili che mettono in ginocchio regioni, città, paesi. Le Filippine sono un Paese povero, la cui ricostruzione sarà difficile e dovrà essere sostenuta e finanziata da sforzi esterni che hanno spesso un prezzo alto.

Le Nazioni Unite (ONU) hanno recentemente dichiarato di attendersi una forte crescita economica delle Filippine quest’anno, mentre il governo del Paese ha implementato il suo ambizioso programma di infrastrutture “Build, Build, Build”. Nell’ultimo rapporto World Economic Situation and Prospects 2019 dell’ONU, la crescita economica delle Filippine ha registrato un rallentamente: il 6,3% nel 2018 contro il 6,7% del 2017. Per il 2019 e il 2020, le Nazioni Unite prevedono una crescita del PIL del 6,55 e del 6,4% rispettivamente. Quest’anno,  “la crescita sarà principalmente guidata da una forte spesa pubblica e investimenti infrastrutturali”, ha riferito l’ONU nel rapporto di gennaio 2019, alla luce del programma “Build, build, build”, che dovrà ora essere posto sotto revisione all’indomani delle forti scosse che hanno investito il Paese.

Le Filippine, un’area altamente sismica

Cartina terremotiLe Filippine si trovano all’intersezione di più placche tettoniche e si osservano così frequenti attività sismiche e terremoti, talvolta mortali. Funzionari dell’Istituto delle Filippine di vulcanologia e sismologia hanno riferito che i due terremoti di questa settimana non sembrano essere collegati.
Molte zone colpite dal terremoto lunedì, che era centrato a circa 40 miglia a nord-ovest di Manila, erano ancora senza energia il giorno dopo. I fornitori di energia elettrica hanno interrotto l’offerta per prevenire gli incendi, mentre i danni erano ancora in fase di valutazione.




La paura di uno tsunami dilaga nel Paese

Circa 120 famiglie sono state evacuate. Le scuole sono state chiuse e il governo si è subito attivato nelle operazioni di ispezione degli edifici e nei lavori di soccorso. “All’inizio la gente si è fatta prendere dal panico” – ha detto il sindaco della città di Catbalogan, Archie Fuentes, alla radio DZBB di Manila – “C’è ancora paura”. La paura maggiore tra la gente è quella di uno tsunami. “Per favore, non fatevi prendere dal panico” – ha esortato la radio locale – “Non c’è allarme tsunami”.

Giulia Galdelli

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