Nelle elezioni irlandesi, Fianna Fáil (FF), il partito centrista che per decenni ha dominato la scena politica irlandese, torna a essere la forza più votata dopo un lungo periodo di crisi. Con il 22% dei voti e 48 seggi conquistati, FF si prepara a guidare la formazione del prossimo governo. Tuttavia, la necessità di una coalizione e il crescente pluralismo politico rendono incerta la strada verso una maggioranza stabile.
Fianna Fáil: il ritorno di un gigante politico
Fianna Fáil ha ottenuto un risultato sorprendente, recuperando il ruolo di leader politico in Irlanda con il 22% delle preferenze. Questo successo arriva dopo oltre un decennio di difficoltà, durante il quale il partito aveva visto crollare il proprio consenso a causa della gestione della crisi economica del 2008 e delle misure di austerità adottate durante il programma europeo di aiuti finanziari.
La rimonta di FF rappresenta un ritorno al passato: il partito era stato la colonna portante della politica irlandese per gran parte del XX secolo, ma aveva perso terreno dopo le elezioni del 2011, quando i seggi ottenuti erano scesi drammaticamente da 78 a 20. L’elezione del 2024 segna quindi un’importante inversione di tendenza.
Micheál Martin: il leader che ha fatto la differenza
Un elemento chiave del successo di Fianna Fáil è stato il leader Micheál Martin, già primo ministro tra il 2020 e il 2022. Grazie a una combinazione di esperienza politica e proposte concrete, Martin è riuscito a consolidare la fiducia dell’elettorato. Secondo un sondaggio condotto il giorno delle elezioni, il 35% degli elettori lo ha identificato come il miglior candidato per il ruolo di taoiseach (primo ministro). Questo risultato non solo supera quello dei leader rivali, ma evidenzia la sua capacità di attrarre consensi anche al di fuori della tradizionale base elettorale di FF.
Martin ha puntato su una piattaforma moderatamente progressista, introducendo proposte innovative come la depenalizzazione del possesso di marijuana e i mezzi pubblici gratuiti per i giovani fino a 15 anni, differenziandosi così dal partner di coalizione Fine Gael.
La coalizione con Fine Gael e il peso dei numeri
Nonostante il trionfo, Fianna Fáil non può governare da sola. Con i suoi 48 seggi, il partito avrà bisogno di alleanze per raggiungere la maggioranza assoluta di 88 seggi nel parlamento irlandese, il Dáil Éireann. Una coalizione con Fine Gael (FG), che ha ottenuto 38 seggi, sembra essere l’opzione più probabile. FG, partito di centrodestra, ha già collaborato con FF nel governo uscente e i due partiti condividono molte posizioni politiche, nonostante alcune differenze su temi chiave.
Tuttavia, i loro 86 seggi complessivi non sono sufficienti per una maggioranza autonoma, e si parla di un possibile ingresso nella coalizione di partiti minori come i Socialdemocratici o i Laburisti, ciascuno con 11 seggi. Alternativamente, il governo potrebbe contare sul supporto dei deputati indipendenti, che in questa legislatura sono ben 16.
Il futuro del taoiseach: rotazione o leadership stabile?
La questione della leadership del prossimo governo è ancora aperta. Nel precedente esecutivo, FF e FG avevano adottato un sistema di rotazione del taoiseach, con Micheál Martin che aveva guidato il paese dal 2020 al 2022 prima di cedere il posto a Leo Varadkar di Fine Gael. Non è escluso che questo schema possa essere riproposto, soprattutto in caso di una coalizione simile alla precedente.
La sfida per Sinn Féin e l’opposizione progressista
Nonostante l’esclusione dalle trattative di coalizione, Sinn Féin (SF) ha consolidato il suo ruolo come principale forza di opposizione. Con 39 seggi e quasi il 19% dei voti, il partito guidato da Mary Lou McDonald si conferma il secondo più grande in parlamento. Sinn Féin ha cercato di costruire una maggioranza alternativa con altri partiti progressisti, ma i numeri non sono sufficienti per sfidare il blocco di centrodestra.
La crescita di Sinn Féin riflette un cambiamento nell’elettorato irlandese, con una maggiore attenzione a temi come l’unificazione dell’Irlanda e la giustizia sociale. Tuttavia, l’isolamento politico imposto da FF e FG continua a limitarne l’influenza diretta sul governo.
La disfatta dei Verdi e il ruolo degli indipendenti
Un’altra nota significativa delle elezioni è la pesante sconfitta dei Verdi, che hanno perso quasi tutti i seggi, passando da 12 a uno solo. La loro partecipazione al governo uscente con due partiti più grandi è stata vista da molti elettori come un tradimento delle loro posizioni ambientaliste.
Al contrario, i parlamentari indipendenti emergono come una forza significativa. Con 16 seggi, potrebbero essere determinanti per il sostegno esterno a un governo di minoranza. La storia irlandese è ricca di esempi di esecutivi che si sono appoggiati agli indipendenti, e non è escluso che ciò accada di nuovo.
Un sistema politico in evoluzione
Le elezioni irlandesi del 2024 hanno evidenziato un panorama politico in evoluzione, in cui nessun partito può più rivendicare un dominio assoluto. Mentre Fianna Fáil celebra il suo ritorno al vertice, le sfide per formare un governo stabile sono evidenti. Con un parlamento frammentato e un elettorato sempre più diversificato, il nuovo governo dovrà affrontare complesse trattative politiche e rispondere alle crescenti richieste di cambiamento.