In un mondo storicamente maschile come quello dell’automobilismo, la decisione fa notizia. La Ferrari apre alle donne in pista. Quattro ragazze, tra i 14 e i 16 anni, si stanno giocando un posto nella Ferrari Driver Academy, vivaio della “Rossa”, da cui provengono, tra gli altri, Charles Leclerc e Sergio Perez, oggi in Formula 1.
“FIA Girls on track”
Le ragazze in questione sono le brasiliane Jjulia Ayoub (15 anni) e Antonella Bassani (14 anni), la francese Doriane Pin (16 anni) e la belga/olandese Maya Weug (16 anni). Le quattro pilote sono le finaliste del “Fia Girls on Track – Rising Star”, programma messo in atto dalla FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile), in collaborazione con l’Academy Ferrari e che continuerà anche per i prossimi tre anni.
La selezione è stata ferrea. Si partiva da settanta candidate, provenienti da tutto il mondo. Tra queste, ne sono state scelte venti, che, dopo alcune settimane di formazione e valutazione sul circuito francese del Paul Ricard, sono rimaste quattro. Durante il periodo di formazione, le pilote, oltre a gareggiare in una corsa di sedici giri, si sono confrontate con test psicologici, sicurezza, antidoping, relazioni con il team e lavoro sulla pista.
In questi giorni (9-13 novembre), le quattro finaliste stanno svolgendo ulteriori test sul circuito di Fiorano, alla guida di monoposto di Formula 4. Al termine, una delle pilote firmerà un anno di contratto nell’Academy Ferrari e potrà gareggiare nel prossimo campionato di Formula 4.
Una decisione storica
Dunque, la Ferrari apre alle donne. Come detto, si tratta di una decisione che fa notizia. L’automobilismo, ma, più in generale, tutto il mondo dei motori, è sempre stato ad appannaggio maschile. Dunque, la scelta della Ferrari di far entrare una ragazza nella propria Academy viene presentata come una decisione storica. E, in effetti, lo è. Mai, in 91 anni di storia della Scuderia, una donna ne era entrata a far parte nel ruolo di pilota.
Più in generale, nell’intera storia della Formula 1, sono state solamente cinque le donne pilote. Tra queste, ben tre italiane. Maria Teresa De Filippis, “Lella” Lombardi (unica donna a conquistare punti in Formula 1) e Giovanna Amati. Le altre due sono la britannica Divina Mary Galica e la sudafricana Desirè Wilson. Si tratta, però, di esperienze remote. L’ultima presenza di una donna in Formula 1 risale, infatti, al 1992. Giovanna Amati, alla guida della Brabham, partecipò a tre Gran Premi, senza riuscire a qualificarsi.
Ora, però, vista l’attenzione che la Ferrari ha dimostrato per il proprio vivaio, testimoniata dalla promozione di Leclerc, è lecito sperare che, nel giro di qualche anno, una donna avrà nuovamente la possibilità di gareggiare in Formula Uno, magari proprio alla guida di una “Rossa”.
Simone Guandalini