Incuranti dei divieti e delle raccomandazioni, a Ferragosto molti individui maleducati hanno dato prova della propria inciviltà abbandonando sulla spiaggia rifiuti di vario genere.
In particolare, la mattina di Ferragosto le spiagge del Sud apparivano invase dalla spazzatura. Coloro che le hanno sporcate dimenticano che il mare è un bene prezioso che deve essere protetto e tutelato e chi non lo rispetta danneggia tutta la comunità.
Il problema dei pallonicini in Sardegna
Le Guardie Ambientali della Sardegna hanno segnalato la presenza di “una quantità enorme di palloncini” nel cielo di Villasimius. Fin troppo vicino all’area protetta “Capo Carbonara”.
Una volta esplosi, tali palloncini costituiscono un pericolo mortale per uccelli, tartarughe marine e pesci che possono ingerire pezzi di plastica o rimanere intrappolati. Per questo motivo diversi comuni italiani hanno emesso un’ordinanza contro il lancio dei palloncini.
Chi ha pensato che fosse una buona idea festeggiare il Ferragosto liberando in aria decine di pallocini colorati non ha riflettutto abbastanza sulle conseguenze a breve e lungo termine di tale gesto.
In particolare, le Guardie Ambientali sarde se la prendono con il Tanka Resort, un villaggio turistico che ha utilizzato lo spettacolo dei palloncini per intrattenere i propri ospiti incurante dei danni ambientali che essi avrebbero provocato.
La struttura ha replicato che si trattava di palloncini in lattice biodegradabili. Tuttavia, le Guardie Ambientali ribadiscono che anche nel caso in cui fossero biodegradabili, “le aziende produttrici sconsigliano di disperderli nell’ambiente”. Infatti, il lattice impiega del tempo per decomporsi. Un tempo sufficiente per finire nella bocca di qualche animale e danneggiare il suo apparato digerente. La notizia ha suscitato l’indignazione dei cittadini sardi. I quali durante l’anno fanno di tutto per proteggere il proprio mare e la propria terra dall’inquinamento e dalla plastica.
Rifiuti sulle spiagge sarde, siciliane e calabresi
Le spiagge libere di Fondachello e Sant’anna, in Sicilia, sono state “prese d’assalto da turisti e villeggianti”. Alcuni di questi se ne sono andati lasciando sulla sabbia tutta la spazzatura accumulata: bottiglie di vetro e di plastica, cartacce, legna da ardere e molto altro. I gestori dei lidi si sono presi l’onere di ripulire la spiaggia dai rifiuti ma i cittadini lamentano l’assenza di iniziative istituzionali finalizzate a scoraggiare questi comportamenti maleducati. Gli incivili non hanno risparmiato neppure la spiaggia libera di Giardini Naxos, che la mattina del 16 agosto appariva piena di rifiuti di ogni genere.
Nella stessa situazione si è ritrovata la spiagga di Genn’e Mari, in Sardegna, trasformata in un “immondezzaio” da coloro che hanno dormito in tenda nella notte di Ferragosto. In questo caso i volontari e i bagnanti si sono incaricati di ripulire “una delle più belle spiagge della costa Sud Est”.
Anche sulle spiagge calabresi sono stati ritrovati oggetti di vario tipo. Plastica monouso, lattine di alluminio, resti di cibo, sacchi di rifiuti indifferenziati e perfino un carrello della spesa bruciacchiato.
A fare le spese della notte brava e dell’effimero sballo di alcuni sono sempre l’ambiente e chi vorrebbe preservarlo.
Betty Mammucari