Fernando Torres ed il momento di dire basta

El Niño, Fernando Torres il prodigio

Fernando José Torres Sanz, conosciuto come Fernando Torres, nasce il 20 Marzo del 1984 a Fuenlabrada. Fernando si appassiona al calcio subito, fin da bambino, quando uno dei suoi 4 fratelli (Fernando era il quarto) inizia a fare il portiere e chiede al piccolo di calciargli qualche pallone. Il ragazzino classe 1984 porta la sua passione anche fra i banchi di scuola, dove si trovava a discutere spesso con i propri compagni. Famoso un suo aneddoto a riguardo.

Nella mia classe c’erano 20 bambini. In 19 tifavano il Real, poi c’ero io… ma ne andavo assolutamente fiero.

Nel piccolo Torres scorre sangue biancorosso, squadra, l’Atletico Madrid con la quale a 18 anni farà il suo esordio, e di cui a 19 anni ne diverrà il capitano.

Da Niňo di Madrid a torero di Liverpool

Gli anni passano e il piccolo Nando continua a segnare, nel 2007 l’attaccante spagnolo viene acquistato dal Liverpool, pronto a far stupire anche un tempio sacro come Anfield che di campioni ne ha visti tanti. Fernando non delude, 65 goal in 102 presenze. Marianella telecronista sportivo, dopo una sua ennesima prodezza ai danni dei Gunners dell’Arsenal urla:

Torres El Niño, scivola come un torero sotto la Kop!

Il lento declino

Inarrestabile, era l’aggettivo per la furia spagnola, che aveva macinato nel frattempo goal e trofei anche a livello internazionale, come 2 Europei, 2008 e 2012 ed il mondiale 2010. L’unico che poté fermarlo fu il suo ginocchio che in seguito ad un grave infortunio lo abbandonò. El Niño tornò, ma mai, quello di un tempo. Nel frattempo fra alti e bassi passò al Chelsea con il quale vinse una Champions. Fece tappa al Milan (solo 10 partite ed un goal). Tornò poi a Madrid dove vinse all’ultima partita il tanto atteso trofeo con la maglia biancorossa, come per segnare un lieto fine in questa sfortunata storia. Fernando chiude la propria carriera infine al Sagan Tosu, in Giappone, segnando la fine di un epoca.

Kevin Schettino

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