Il Professor Fernando Aiuti e quel bacio che sfidò l’AIDS

Fernando Aiuti

Il mondo della medicina italiana è stato sconvolto dall’improvvisa morte dell’immunologo Fernando Aiuti, avvenuta il 9 gennaio all’ospedale Gemelli di Roma.

Sulla morte del celebre scienziato di 83 anni, impegnato da sempre nella lotta all’AIDS, la procura della capitale ha aperto un’indagine per accertare le cause del decesso, avvenuto in seguito a una caduta dalla tromba delle scale.

Il professor Aiuti era stato ricoverato a seguito di una grave cardiopatia ischemica da cui era da qualche tempo affetto e che lo aveva già costretto a trattamenti molto invasivi. Di recente il quadro clinico del dottore erano peggiorate, evidenziando anche uno scompenso cardiaco, alimentando negli inquirenti, anche l’ipotesi di un suicidio.

Chi era Fernando Aiuti

Il nome di Fernando Aiuti è da sempre associato alla lotta serrata che l’immunologo cominciò a condurre contro il virus dell’AIDS. Nel 1985 fondò l’Anlaids (Associazione Nazionale per la Lotta contro l’AIDS) dove, insieme ad altri medici e a ricercatori, giornalisti, attivisti e volontari, fu promotore di importanti campagne di sensibilizzazione e soprattutto prevenzione al rischio di contrarre l’HIV. Tutto questo avveniva in quei controversi anni ’80, quando l’incoscienza e la disinformazione, unita alla somministrazione medica di farmaci non testati, causò una delle più terribili pandemie del mondo occidentale dall’inizio del secolo, con migliaia di vittime tra i giovani e soprattutto tra gli omosessuali.

Una campagna che Fernando Aiuti portò avanti con tenacia e provocazione, volta a combattere anche l’indifferenza e il pregiudizio verso quella terribile malattia; è bastata una foto, ma non una foto cruenta o disperata.




Il bacio del coraggio contro il pregiudizio

Si tratta di una foto che racconta l’amore, il riscatto e anche tanta poesia: è la foto di un bacio. Quello che era il gesto più romantico del mondo diventa, grazie a uno scatto, il simbolo del coraggio di un uomo che non ha avuto paura di affrontare il virus, quando molti si voltavano dall’altra parte o peggio ne avevano repulsione.

Correva l’anno 1991 quando il Professor Aiuti, in occasione di un congresso a Cagliari sulle cause di contagio dell’Aids, baciò sulla bocca una paziente sieropositiva di 25 anni, Rosaria Iardino.

Un gesto forte e d’impatto, com’era necessario a quel tempo, per dimostrare che il virus non poteva essere trasmesso per via orale.

In un solo istante Fernando Aiuti, professore ordinario di Medicina Interna, Direttore e Docente della Scuola di Specializzazione in Allergologia e Immunologia Clinica, nonché coordinatore del Dottorato di Ricerche in Scienze delle Terapie Immunologiche, diventa così il pioniere della lotta all’Aids sfidando i pregiudizi e anche i conflitti d’interesse legati al controllo dell’immunoterapia.

La scomparsa di Fernando Aiuti è arrivata violentemente, lasciando non solo alla scienza ma anche alla società civile, un’eredità importantissima e inestimabile, grazie alla quale ciò che un tempo era una causa di morte certa, oggi non è più un nemico invincibile e soprattutto qualcosa da tenere lontano da noi.

Fausto Bisantis

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