Genere femminile.
È così che Christine Lambrecht, la ministra socialdemocratica della Giustizia tedesca, ha deciso di scrivere la recente legge sul fallimento: tutta declinata nel genere femminile.
L’esigenza di aggiornare il diritto fallimentare è nata in seguito alla pandemia. Questo tipo di legge, quindi, risultava essere piuttosto urgente in Germania. Per questo motivo, se alcuni componenti del governo tedesco hanno accolto con favore l’iniziativa della Lambrecht, altri l’hanno criticata aspramente.
Trovo positivo che finalmente si discuta di eguaglianza di genere nel linguaggio anche nei testi legali
È stato questo il commento di Katja Mast, numero due della Spd per la Famiglia e gli affari sociali.
Il vice-presidente dei deputati Cdu-Csu, Thorsten Frei, ha però parlato di follie di genere, e il ministro dell’Interno, Horst Seehofer, ha avvertito Christine Lambrecht che la legge, così formulata, potrebbe essere incostituzionale. La Ministra ha seguito il suggerimento di Seehofer di riscrivere la legge al maschile, perché, come egli ha detto:
mentre l’uso del generico maschile è riconosciuto dai linguisti come riferimento sia per le donne che per gli uomini, quello femminile finora non lo è.
Il punto di vista che spicca all’interno del dibattito in questione è quello del deputato liberale Stephan Thomae:
il nuovo diritto fallimentare, nella prospettiva dell’ondata di fallimenti che si annuncia, non è la vetrina giusta per una polemica interna alla coalizione sull’uso del maschile o del femminile come generico.
In effetti le conseguenze della pandemia, soprattutto quelle economico sanitarie, hanno purtroppo la precedenza su tutto. In Germania come in molti Paesi, compreso il nostro, rimettere in piedi l’economia, in particolare quella delle piccole aziende, è diventata una necessità primaria.
Riconosciamo il merito a Christine Lambrecht di aver sollevato un tema molto caro alla battaglia per i diritti femminili. Le riconosciamo anche il merito di averlo fatto in modo che la questione non passasse inosservata. Ma, in certi casi, il tempismo è fondamentale.
Mariarosaria Clemente