Laura Tirri, deceduta a marzo in seguito a quello che era sembrato un incidente, è stata in realtà l’ennesima vittima di un uomo violento. 6 mesi dopo i fatti è stato arrestato il compagno per femminicidio.
Laura Tirri, mamma trentaduenne di Rosolini (Siracusa), è scomparsa 6 mesi fa a causa della gravità delle ustioni sul suo corpo. Ricoverata il 7 marzo, è deceduta 18 giorni dopo in ospedale a causa delle gravi ferite dovute all’esplosione di una bombola del gas da campeggio, o almeno questo si pensava.
Quello che inizialmente sembrava essere solo un incidente domestico assume nuove sfumature in data odierna, quando gli inquirenti hanno proceduto a un arresto.
L’arrestato è il compagno della vittima, Sebastiano Iemmo, accusato di femminicidio e di maltrattamenti in famiglia di minore.
Le indagini hanno infatti portato alla luce uno scenario familiare di ripetute violenze sia ai danni della donna che ai danni del suo figlio minore.
A dare una svolta alle indagini sarebbero state alcune intercettazioni delle telefonate immediatamente successive ai fatti.
La perseveranza della sorella nel puntare il dito contro Sebastiano ha spinto gli inquirenti a non indagare solo in direzione dell’incidente ma aprire anche alla possibilità dell’omicidio.
La sorella di Laura sosteneva infatti che le liti nella coppia erano frequenti soprattutto per motivi economici. Liti che poi sono sfociate nel delitto di quel 7 marzo in cui l’uomo avrebbe cosparso la vittima con del liquido infiammabile e successivamente datole fuoco.
Ora l’uomo, 6 mesi dopo i fatti, è in carcere e dovrà rispondere delle accuse.
Questo è solo l’ultimo di una serie di femminicidi che continuano ad avere luogo in Italia. Ci auguriamo che trovino la stessa ferma denuncia e la stessa indignazione che i media, i social e i politici hanno avuto per i fatti di Rimini.
La violenza sulle donne è una piaga che continua ad affliggere il nostro paese ed è ora di cercare soluzioni efficaci per contrastare il crimine anziché strumentalizzare solo le violenze che fanno comodo. Qualsiasi sia il pensiero politico, che così come la nazionalità dei criminali, ha poco a che fare con questi fatti di cronaca.
Christian Gusmeroli