Appena tre giorni fa Vittorio Feltri ha scritto una lettera aperta a Matteo Salvini, invitandolo a riprendersi la scena della politica italiana con ogni scorrettezza e mezzo propagandistico possibile.
“Non puoi lasciare a Conte praterie di consenso” gli ha scritto. “Devi frenarlo, abbatterlo, almeno zittirlo”.
Poi la frase più emblematica:
“Cavalca la paura delle gente come sai fare tu”.
Non lo ha detto Travaglio o Scanzi, Zingaretti, qualche sardina o comunista di un centro sociale. Lo ha detto Vittorio Feltri. Uno dei più grandi tifosi ed estimatori di Matteo Salvini.
Per lui Salvini è esperto in qualcosa di profondamente disturbante, di malato, di abominevole, come cavalcare la paura della gente, prendere le emozioni di milioni di esseri umani, le loro ansie, i timori, i dolori, e cavalcarli, sfruttarli, alimentarli per proprio interesse personale.
E Feltri lo dice apertamente, davanti agli stessi sfruttati, e cioè gli elettori di Salvini, perché certo che loro, i cavalcati, quelli che per lui sono solo bestie primitive mosse come animali dalla paura, lo applaudiranno pure. Contenti di essere trattati come subumani da quell’aristocratico occhialuto.
E cosa ha fatto Salvini in questi due giorni, da quando quella lettera è stata pubblicata? Ne ha preso le distanze? Ha difeso i suoi elettori trattati come topi senza cervello?
No: è tornato ad alzare i toni. Ad alimentare il terrore. A mostrarci circondati da nemici.
A condividere video fake e a diffondere la paura del virus creato in laboratorio.
E’ tornato all’attacco violento del governo, facendo credere ai suoi elettori di essere stati abbandonati, mentre l’esecutivo ha stanziato decine di miliardi per cassaintegrazione, partite IVA, sospensione dei mutui, bonus, ecc. E solo per marzo.
Per poi passare al piatto forte del MES: “Attenzione! Fate girare!”. I tedeschi, Conte e l’Europa vogliono rubarvi i soldi! Mettere in ginocchio l’Italia! Privarvi di tutto! Abbiate paura. Abbiate paura. Mentre Conte dice al MES dateci i soldi senza chiederci condizioni e proprio questa sera ha strappato la proposta anti-crisi dell’UE perché giudicata troppo morbida.
Ma non importa. Perché tanto queste cose non contano.
Conta solo la paura, dare ai propri elettori nemici e complotti ovunque. Per farli tremare, per farli sentire minacciati, cavalcare le loro paure e proporsi come difensore. Possibilmente solo. E con i pieni poteri.
Emilio Mola