L’ultima uscita del rapper Fedez non riguarda solo “Disumani”
Nulla fa più stupore nella “Penisola che non c’è” ed anche l’inimmaginabile può prendere forma tra le speranze e le disillusioni di tutti. Forse è per questo motivo che se un rapper crea un dominio facendo alludere ad una sua scesa in campo nelle future elezioni, che, se non ci saranno sorprese, si dovrebbero tenere nel prossimo 2023, crea entusiasmo, desta poca sorpresa e diventa credibile. Fedezelezioni2023.it è un dominio regolarmente registrato. Il pensiero di tutti, o meglio di molti, è che si tratti di una semplice trovata commerciale per sponsorizzare la sua ultima uscita “Disumano”. In effetti, Fedez e la Ferragni (i ferragnez) non sono certo nuovi a geniali trovate di marketing per pubblicizzare le loro uscite. È il loro lavoro ed in questo sono bravi. Ma è vero anche che il rapper negli ultimi periodi si è distinto per numerosi interventi riguardanti diverse questioni sociali – come in occasione del concerto del primo maggio durante il quale il cantante ha dichiarato il suo pieno sostegno al Ddl Zan (scagliandosi contro numerosi politici appartenenti al carroccio) o quando con qualche tweet si è schierato a favore del diritto all’aborto – oltre a farsi promotore di diverse campagne, come quella a sostegno dei lavoratori nel mondo dello spettacolo. Interessarsi a questioni del genere e prenderne parte non è già, e di per se, “fare politica”?
Un ritornello che si ascolta spesso è che non esistono più i cantautori di una volta, i quali producevano critica sociale con i loro testi invogliando le giovani generazioni ad interessarsi alla società con i suoi problemi e con le sue difficoltà. È ormai indubbio il distacco che vi è tra i partiti ed i giovani, in modo particolare, nel nostro Paese. A testimonianza di ciò il grande astensionismo e soprattutto la scarsissima presenza nelle associazioni giovanili dei vari partiti politici. Fedez non è Gaber…ma non è forse un utile strumento per portare tra i tanti suoi giovani seguaci un pizzico di interesse in più?
Reagan, Schwarzenegger e Grillo ci hanno, con successo, dimostrato, in tempi diversi, che la fama acquisita nel mondo dello spettacolo può facilitare l’ingresso in politica… il precedente dunque esiste già. Per il momento il cantautore non ha dichiarato nulla, per questo motivo niente fa pensare ad un suo “ingresso in campo”. Allo stesso modo però nessuno lo può escludere. Sicuramente sono tanti i giovani che sono pronti a votarlo ed in molti lo ritengono, addirittura, più credibile dei politici attualmente presenti. Il sentimento condiviso in questo momento storico è che chiunque è buono e credibile se visto come alternativa a chi c’è già. Gli uomini che appartengano ai partiti e che riempiono i nostri palazzi istituzionali, perché non godono più di quella credibilità che li dovrebbe “vestire” nel ruolo di politico e guida del Paese?