Creare, interpretare, reinventare il nostro quotidiano attraverso l’arte. Questo è ciò che Federico Uribe, artista di origine colombiana, riesce a fare. Le sue creazioni nascono da oggetti che tutti noi usiamo nella vita di sempre, o meglio, che gettiamo via: i rifiuti.
Non vi starò dicendo nulla di straordinario. Tanti sono gli artisti che, soprattutto negli ultimi anni, hanno deciso di intraprendere la strada del “riciclo” per fare la loro arte e dare vita alle loro creazioni. Tante le motivazioni che possono spingere a fare ciò. Portare alla vita e restituire bellezza a qualcosa che la maggior parte delle persone considera spazzatura, usare questa forma d’arte come input per far riflettere e formare l’opinione pubblica su tematiche ambientali e sociali.
Tante le motivazioni, tanti gli obiettivi.
Federico Uribe, tuttavia, ci mette qualcosa in più. Con le sue opere, l’artista del riciclo vuole trasmettere dei valori, dei messaggi forti, delle volte anche un po’ scomodi, controversi e metaforicamente opposti rispetto alla materia prima con cui sono stati creati. La morte, la vita, l’uomo, la natura, la distruzione e la rinascita. Tutto ciò si ritrova in ogni singola opera dell’artista. Questo è ciò che racconta e mostra la sua arte.
Nel suo ultimo lavoro, intitolato We’re at peace, ciò che Uribe crea sono animali. La pantera, il leone, la tigre, la lepre, la volpe sono tutte sculture nate dalla mano e dall’ingegno dell’artista usando esclusivamente dei proiettili usati.
Un vero e proprio grido di protesta nei confronti del ruolo predominante dell’uomo nella distruzione della natura a causa delle sue azioni. Come riempire il mondo di oggetti inutili, futili e pericolosi o uccidere esseri viventi a volte semplicemente per diletto e divertimento.
Alla vita si preferisce la morte. E ciò che Uribe fa è ridarla a tutte quelle creature a cui viene tolta, usando proprio gli strumenti colpevoli della loro uccisione. Ciò che l’uomo toglie, l’artista restituisce e in un modo incredibilmente realistico.
Lo scopo principale di Federico Uribe e della sua arte dal riciclo è quello di portare lo spettatore che osserva le sue opere a scoprire e a vedere come la vita, la bellezza, riescono a trovare sempre un modo per combattere e vincere la morte, la distruzione.
Quella di Federico Uribe è un’arte originale, non convenzionale, estrosa. Un’arte soggetta a mille interpretazioni diverse. Tutto sta nello spirito e nell’occhio di chi la vede.
Giulia Simeone