Al mondo, ci sono moltissime forme di arte, realizzare un film è sicuramente una di quelle. Se poi questi film sono dei capolavori, dalla fama immutata nonostante il tempo,beh, probabilmente, come tutte le forme d’arte, merita una mostra.
E così sia. Sto parlando di uno dei più grandi registi del cinema italiano e non, proprio lui, Federico Fellini.
A lui è dedicata una mostra fotografica, una mostra molto intima che ci mostra soprattutto il Federico, non il Fellini. Il Federico dalla vita di tutti i giorni, quella vita normale, che abbiamo tutti.
Fellini e il suo cinema
La sede della mostra, non poteva che essere La Casa del Cinema di Roma. Una mostra nata da un’idea tutta personale di Vittoriano Rastelli curata da Alessandra Zucconi e Andrea Mazzini. Idea personale, perché c’è tanto di personale dello stesso Fellini. Trenta foto, alcune a colori, alcune in bianco e nero, per raccontarci il maestro Riminese in varie fasi della sua vita, soprattutto, della sua carriera. Trenta foto per raccontarci l’ironia del maestro Fellini, il suo essere prima di tutto uomo, poi regista, il suo essere assolutamente un artista versatile. Tutto , in un obiettivo eccezionalmente confidenziale.
Un fotoreporter d’eccezione
Vittoriano Rastelli, è un giornalista professionista, specializzato in foto –reportage.
La sua carriera ha inizio molto presto, un Rastelli appena quindicenne, pubblica la sua prima immagine , come testimonianza della corsa ciclistica Milano- SanRemo. Il suo lavoro da fotografo, inizia alla grande. Pubblica su “ Il Lavoro”, diretto da Sandro Pertini, poi diventato presidente della Repubblica, a Milano su “Sport Illustrato” e a Roma per Rizzoli.
Proprio a Roma, inizia ad interessarsi del Cinema Italiano.
Nel 1964, un servizio importantissimo. Il viaggio del Papa in Terra Santa su “ LIFE”.
Rastelli, ha fotografato tutti i viaggi di Papa Paolo VI , i viaggi nel mondo (circa trenta) di Papa Giovanni Paolo II.
E poi, una carriera ricchissima. L’Alluvione di Firenze (1966), la Guerra dei 6 Giorni Arabo – Israeliana (1967), l’invasione Sovietica della Cecoslovacchia (1968), fino alla collaborazione nel dicembre 1972, proprio con Federico Fellini.
Si occupa anche di moda, collabora con il “ NEW YORK TIMES”, per l’Italia, con il “Venerdì di Repubblica”.
Inutile dire, che Rastelli ha ottenuto diversi premi prestigiosi nel suo campo, quello giornalistico.
Premio Campione per il lavoro “Guerra Civile in Libano” del 1976, EPOCA, Page One Award 1983 per Designer at Ease”, Premio Giornalistico Saint Vincent 1999 per “Soldati di Pace” – Il Venerdì.