L’arrivo di Federico Chiesa alla corte di Andrea Pirlo è stato sicuramente uno dei colpi di mercato più importanti della sessione estiva. Le aspettative sul nuovo numero 22 della Juventus sono molto alte e Federico avrà il compito di emozionare i nuovi tifosi con il suo talento cristallino. L’esterno arriva dalla Fiorentina, acerrima rivale dei bianconeri, con cui ha messo a segno 26 reti in 137 presenze. Come per tanti altri calciatori che prima di lui hanno lasciato Firenze per Torino, non è mancata la reazione dei tifosi viola. Basti pensare a Baggio, Chiellini e, dulcis in fundo, Bernardeschi, astro nascente del calcio italiano passato alla Juve nel 2017. Ma, al di là della “sana” rivalità sportiva, nella maggioranza dei casi i commenti ed i comportamenti dei “tifosi” superano il limite.
Gli attacchi a Federico Chiesa
L’affare Chiesa-Juve era nell’aria già dall’estate scorsa, quando i bianconeri non riuscirono a strappare il gioiellino classe 97′ ai toscani. Quest’anno, però, la Vecchia Signora ha chiuso l’affare al fotofinish regalando a mister Pirlo un rinforzo di classe. Sin dall’annuncio ufficiale della trasferimento, però, commenti offensivi e rabbiosi della tifoseria viola hanno intasato gli account Instagram del giocatore, della sua famiglia, di SkySport e della Juventus. “Che ti scoppino entrambe le ginocchia, infame buffone” o “23 anni fa, un grande errore” tra le frasi più agghiaccianti rivolte al giovane ventitreenne.
Un comportamento decisamente inopportuno che andrebbe sanzionato e condannato dalla federazione e, in primis, dalle squadre stesse. Il calcio, con il suo immenso potere comunicativo, dovrebbe trasmettere ben altri valori rispetto all’odio verso un giocatore che cambia casacca. Purtroppo, anche in questo caso, la dirigenza non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco dichiarandosi “soddisfatta per essersi tolta un peso di dosso” dopo la cessione del giocatore.
Le offese al padre e al fratello
Il malcontento dei tifosi viola non si è limitato ai profili di Federico Chiesa, di SkySport e della Juventus, ma ha colpito anche Lorenzo, fratello minore che gioca nelle giovanili della Fiorentina, e papà Enrico, eroe della Coppa UEFA con mister Malesani. Le foto del classe 2004 con la maglia della Viola sono state bombardate da commenti orribili quali “Via la merda da Firenze“, “Famiglia di pezzenti” e “Facci il favore di andartene anche tu”, un trattamento che il giovane Chiesa non merita per alcun motivo.
Stessa cosa anche per Enrico Chiesa, colpevole, secondo i tifosi toscani, di aver mandato il figlio alla Juventus solo per soldi. “Pezzo di merda, tu e quella merda di tuo figlio. Spero tanta panchina e crociato rotto stile Zaniolo” e anche “Almeno uno brutto va via da Firenze… Attendiamo primo legame…nto” sono solo alcuni dei commenti ricevuti da Chiesa senior. Quasi come se la reale motivazione dietro questa decisione non fosse stata la consapevolezza che la Vecchia Signora sarebbe stato un nuovo stimolo ed un’occasione di crescita più unica che rara per il figlio.
Ciò che fa rabbrividire maggiormente, però, sono gli “auguri” di infortunio fatti al giocatore e la gratuità delle cattiverie scritte. La passione per il calcio ed il tifo dovrebbero essere tutt’altra cosa. Fortunatamente non sono mancati neanche commenti più rispettosi, ringraziamenti per quanto dimostrato durante i quattro anni alla Fiorentina e perfino utenti che invitavano gli altri a non esagerare e a rispettare il ragazzo. Peccato, però, che messaggi del genere fossero in minoranza rispetto alle offese.
Il siparietto di Fiorentina – Udinese
Il 25 ottobre, prima del fischio d’inizio della partita Fiorentina – Udinese all’Artemio Franchi, i tifosi della Viola presenti allo stadio hanno esaltato l’arbitro Francesco Fourneau per aver espulso Federico Chiesa durante il match tra Juventus e Crotone della settimana scorsa. L’odio viscerale verso l’ennesimo viola passato in bianconero sembra non avere limiti e non volersi fermare a questo. Forse sarebbe il caso di sensibilizzare ad un approccio alle vicende sportive diverso e maggiormente rispettoso. Forse bisognerebbe evitare che l’odio si trasformi in qualcosa di decisamente più pericoloso. Ma soprattutto dovremmo chiederci se è davvero questo il calcio che vogliamo.
Alessandro Gargiulo