Fdi con il ddl: un grande no alla Festa d’Inverno 2023

Arriva un grande no alla Festa d’Inverno da parte di Fdi con il ddl.

È da mesi che si parla di dire addio al Natale e di sostituire questa festività con la Festa d’Inverno. La proposta di rinominare la festività cristiana era arrivata dall’Istituto Universitario Europeo di Fiesole, guidato dal presidente Renaud Dehousse. L’obiettivo sarebbe quello di cambiare il nome della festività, per un’inclusione maggiore di tutte le religioni. Così, Fdi con il ddl si è opposto a questa tendenza per niente condivisa.

Ma se questo disegno di legge non dovesse essere approvato, e dovessimo adattarci alla Festa d’Inverno? Significherebbe cambiare e dire addio alle nostre tradizioni che esistono ormai da tantissimo tempo.

Fdi con il ddl: cosa prevede?

Il disegno di legge di Fratelli d’Italia ha quindi l’obiettivo di difendere le nostre tradizioni. Il partito di Giorgia Meloni ha presentato al Senato questo ddl, secondo il quale:

«[…] non sarà più possibile cancellare il presepe, il Natale e la Pasqua all’interno degli istituti scolastici italiani di ogni ordine e grado».

Inoltre, verranno presi seri provvedimenti nei confronti di qualsiasi preside che acconsentirà alla rimozione di uno di questi elementi religiosi. Fdi con il ddl interviene sul rispetto delle tradizioni religiose cristiane e sui simboli che le cateterizzano. È imbarazzante e riprovevole vedere come alcuni istituti scolastici pensino di avere la libertà di vietare il presepe solo per non offendere i credenti di altre religioni. Per fortuna, con il disegno di legge firmato Fratelli d’Italia tutto ciò non sarà più possibile.

Una lotta per mantenere vive le nostre radici culturali

Sostituire il Natale con la Festa d’Inverno potrebbe apparire ad alcuni di noi come la scelta più opportuna e adatta al fine di evitare qualsiasi forma di discriminazione nei confronti delle minoranze. In realtà, non è esattamente così. Infatti, permettere la trasformazione della festività cristiana in un’altra celebrazione, apparentemente simile, significherebbe mettere in atto una forma di discriminazione nei confronti degli alunni e delle famiglie credenti.



Decidere di non voler urtare la sensibilità di alcuni alunni e delle proprie religioni minoritarie, non fa altro che commettere una vera e propria ingiustizia nei confronti di chi si riconosce in tali simboli cristiani. Bisogna salvaguardare con tutti i mezzi possibili le nostre radici culturali che per esempio nel presepe rivestono una funzione molto importante. Ritagliarsi un momento per addobbare la classe o i corridoi, sia in riferimento alla festività natalizia che a quella pasquale, è più che giusto e ci permette di ricordare la nostra identità nazionale italiana.

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Fdi con il ddl: la sinistra non è d’accordo

Sembra che non tutti siano d’accordo con il disegno di legge di Fdi, infatti, la sinistra si è mostrata contraria. Quest’ultima ha sottolineato come sia ridicolo voler vietare tutto ciò che non piace. Invece di governare il Paese, che dovrebbe essere la priorità di Fratelli d’Italia, continua a usare delle armi di distrazione. Secondo la sinistra, proporre tale disegno di legge non è opportuno. Anche le parole di Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi, sembrano confermare questo pensiero:

«Il Paese si è già accorto del loro bluff».

Non è l’unica che si è mostrata indispettita, infatti, anche Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana, ha ribadito che è inaccettabile discutere di queste tematiche, quando ci sono tanti cittadini in difficoltà con stipendi da fame, che devono comunque ascoltare questi discorsi futili. Addirittura, c’è chi ricorda che il nostro Paese è uno Stato laico, e che la scuola è pubblica, di conseguenza non è legittimo prevedere delle sanzioni per i dirigenti scolastici che non vogliono il presepe nella propria scuola.

Mentre Ivana Barbacci, segretaria generale della Cisl Scuola, ha ricordato che noi siamo l’Italia, e il presepe è un simbolo che rappresenta il Natale, e non la Festa d’Inverno che non esiste. Secondo lei, non è giusto parlare di battaglia di religione, e allo stesso tempo bisogna ricordare che questi simboli sono le radici della nostra cultura.

Il Natale va festeggiato, e per farlo non bisogna nascondersi, ma dobbiamo condividere le nostre tradizioni.

 

Patricia Iori

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