Fca: riapre lo stabilimento di Mirafiori

A Torino sono tutti in fibrillazione: dopo 5 anni, tornerà a regime lo storico stabilimento Fiat di Mirafiori, da dove sono usciti decine di modelli che hanno motorizzato l’Italia negli ultimi 50 anni. La buona notizia inizialmente sarà per 500 operai, poi man mano che la fabbrica andrà a regime, verranno reintegrate altre 1500 persone. Attualmente erano attive solo le linee di produzione dell’ Alfa Romeo Mito

Lo stabilimento Fiat di Mirafiori (foto: Wikipedia)

Quale nuova o già esistente berlina o utilitaria del marchio del Lingotto andrà a produrre? Panda? 500? 500L? Punto?. Niente di tutto ciò. Dai capannoni dove un tempo uscivano fiammanti 131 Mirafiori, 127, 600, 850 e via discorrendo, verrà assemblata la nuova suv della Maserati, la Levante.

Il marchio del tridente, dopo i gloriosi anni’60 e ’70 , gli anni bui dell’era De Tomaso con la sfortunata Biturbo e la ripresa da fine anni’90 con il lancio della 3200Gt e tutte le derivate, sta vivendo un momento assai florido, grazie soprattutto al successo della berlina Ghibli, che ha fatto aumentare vendite e fatturato del brand del 100% rispetto ai volumi più elitari del passato, pur lusinghieri. Da qui un piano di sviluppo del marchio che ha portato all’inevitabile suv, categoria di automobili che va per la maggiore sia presso il pubblico generalista che in quello più falcoltoso, dove la concorrenza, soprattutto tedesca, da Audi a Porsche, da Mercedes a Bmw, è irta di modelli che accontentano praticamente tutti i palati.

Maserati Kubang, dalla quale deriverà la Levante (foto: Wikipedia)

In realtà da almeno 10 anni si parlava di un modello del genere nella gamma Maserati, ma tra crisi del gruppo, momento negativo del mercato dell’automobile e ritardi vari nella progettazione, non si è mai riusciti a portarlo a termine. Ma ora il momento è arrivato  La linea, derivata dal prototipo Kubang, si prennuncia aggressiva, dinamica, e molto fedele al family feeling che lega Ghibli, Quattroporte e la coupè Granturismo, i motori benzina  saranno di derivazione Ferrari (i due marchi oramai da oltre 15 anni sono legati nel cosiddetto  “polo del lusso” all’interno del gruppo FCA), i diesel prodotti dalla VM di Cento, azienda entrata nell’orbita Fiat, che già equipaggiano la Ghibli  e la trazione sarà integrale, di provenienza Jeep.

Ovviamente istituzioni, sindacati, statistici e benpensanti vari hanno accolto la notizia con notevole favore, ed in un certo senso è così: finalmente molti lavoratori torneranno ai propri posti, una storica fabbrica tornerà a regime ed anche gli stabilimenti che producono componentistica, siti in prossimità, ricominceranno a lavorare, con benefici per aziende e relativi lavoratori.

Tuttavia resta un interrogativo, forse più da appassionati che da concreti economisti: una Maserati che esce da uno stabilimento Fiat? E modelli Fiat che escono da fabbriche site all’estero? Non sarebbe stato più normale ampliare gli stabilimenti di Modena e destinarli a questo nuovo modello? Per non parlare di Jeep prodotte a Melfi, Panda prodotta negli ex stabilimenti Alfasud di Pomigliano, future Alfa Romeo prodotte a Cassino, da dove un tempo uscivano le RitmoRegata, la stessa Mito prodotta a Mirafiori… Forse è un discorso un pò romantico e retrogrado, ma il prestigio e l’identità di un marchio sono determinati anche da questi dettagli, da troppo tempo trascurati in nome dei piani industriali e delle economie di scala.

 

 

 

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