Veniamo educati al “magro è bello” fin dalla più tenera età, quando la Fatphobia passa attraverso i cartoni animati senza che nessuno se ne renda conto.
Da Bianca e Bernie a Medusa non è difficile trovare esempi di Fatphobia nei cartoni animati, basta pensarci un attimo per capire che siamo cresciuti a pane e stereotipi senza neanche rendercene conto.
Prima ancora del dorato mondo di Instagram e delle patinate pagine di Vogue abbiamo imparato la dicotomia magro – bello attraverso i programmi che avrebbero dovuto intrattenerci e, perché no, educarci.
Grasso fobia, di cosa stiamo parlando?
La Fatphobia, o grasso fobia, si nutre di tutti quegli stereotipi e pregiudizi legati alle persone ritenute in sovrappeso, dove per sovrappeso si intendono tutte quelle taglie che non rispecchiano i canoni di magrezza prestabiliti dalla società.
Se superi una certa taglia vieni immediatamente categorizzato come grasso, è capitato di recente a Valentina Ferragni, che per aver messo su una taglia o due è stata bombardata di messaggi negativi contro il suo peso.
Improvvisamente il suo non era più un “corpo da Instagram”: “Sei grassa, non sei adatta al mondo della moda” e “non si può chiamare icona una corta e chiatta” sono solo alcuni dei commenti al vetriolo ricevuti dall’influencer.
Sintomatici di una società che vede il grasso come qualcosa di completamente sbagliato e di conseguenza colpevolizza e denigra le persone ritenute in sovrappeso.
Le persone grasse vengono ritenute pigre e con scarsa salute, vengono accusate di non amarsi abbastanza e il loro peso viene usato contro di loro come insulto.
Fatphobia e Cartoni Animati: Disney docet
La grassofobia è presente a ogni livello della società e viene spesso veicolata attraverso i media. Film, telefilm e cartoni animati non sono esenti dalla fatphobia e, il più delle volte, rappresentano i personaggi grassi sotto due macro categorie: o sono cattivi o sono goffi.
Grasso è brutto ma anche cattivo
Nella maggior parte dei cartoni animati, specialmente se si tratta di classici Disney, i cattivi sono spesso disegnati con fattezze brutte accompagnate il più delle volte da un accentuato sovrappeso.
Pensiamo a Maga Magò de la Spada nella Roccia o a Medusa de la Sirenetta, entrambe agiscono in maniera negativa sulla storia ed entrambe hanno un aspetto caricaturale e più che formoso.
Come se la loro cattiveria dovesse passare anche dal loro aspetto esteriore, come capita con Regina di Cuori di Alice nel paese delle meraviglie e Stromboli in Pinocchio.
Personaggi secondari: tra derisione e inferiorità
Un discorso a parte va fatto per tutti quei personaggi che fungono da spalla o da contorno al personaggio principale della storia.
I personaggi secondari assumono altri tipi di “difetti” che vanno dall’estrema ingenuità alla goffaggine, passando dalla pigrizia e arrivando alle cattive abitudini.
Bernie di Biaca e Bernie a dispetto della sua compagna magra, coraggiosa e intelligente viene rappresentato come goffo, titubante e a tratti sciocco.
Frate Tuck di Robin Hood ha il vizio della bottiglia e Sultano di Aladdin è ingenuo all’inverosimile mentre Re Umberto de La Bella addormentata nel bosco è totalmente privo di buon senso.
Tristezza di Insade Out è grassa, goffa e capace solo di lamentarsi così come Pinco Panco e Panco Pinco di Alice nel Paese delle meraviglie sono brutti, fastidiosi e sciocchi.
L’altro aspetto della rappresentazione del grasso è l’infinita bontà d’animo, che sfocia spesso nell’ingenuità e qui la lista è davvero lunga: da Lady Cocca a Nilla, passando da Mrs Potts e la Fata Turchina. Tutte donne di mezza età, materne, impacciate e svampite.
Grasso e caratteristiche negative
Fin qui abbiamo parlato della Disney ma anche se si lascia da parte il mondo di Topolino & Co la situazione non muta, da Gigi la Trottola a Doraemon passando da Drango Ball ai Pokèmon non sembrano esserci cartoni animati, che siano corti o lungo metraggi, esenti da questa stigmatizzazione del grasso. Di seguito due dei tanti esempi di personaggi grassi e negativi lontani dal mondo Disney.
Poldo – Braccio Di Ferro
In Braccio di Ferro c’è Poldo, un disoccupato dedito al consumo convulso di hamburger. Pur dimostrando una certa perspicacia, utilizza il suo acume per scroccare cibo agli amici.
Eric Theodore Cartman South Park
Seppur sia difficile trovare in South Park un personaggio positivo Eric Theodore Cartman li supera tutti: opportunista, viziato, malvagio, razzista, narcisista e chi più ne ha più ne metta. Nonostante tutti i personaggi di South Park siano tutti tondeggianti Eric è il più tondo di tutti e la sua obesità è rimarcata da un prepotente doppio mento.
In conclusione
La Fatphobia all’interno dei cartoni animati è un fenomeno complesso che assume le forme più svariate: si passa da innocue macchiette a cattivi senza speranza che stigmatizzano le persone sovrappeso entro categorie negative.
Avidi, egoisti e crudeli o goffi, poco intelligenti e pigri, i personaggi sovrappeso sono destinati ad essere spalle comiche o temibili antagonisti.
Anche quando nel caso di Baymax, il robot protagonista di Big Hero 6, si cerca di veicolari messaggi positivi e si ha in un certo senso la rivincita del personaggio in sovrappeso si cade nei soliti stereotipi.
Infatti, non solo Hiro inizialmente è deluso dall’aspetto fisico del suo robot ma per tutto l’arco narrativo è la goffaggine di Baymax a farla da padrone. Come espresso magnificamente dalla giornalista statunitense:
“Non puoi prendere punti per aver realizzato che le persone grasse (umanoidi o no) non sono spazzatura dopo averle trattate come spazzatura per far ridere il pubblico”.
Insomma, sembra essere impossibile rappresentare il grasso sullo schermo senza legare quel particolare tipo di costituzione fisica a qualcosa di negativo, sbagliato o malato. In questo modo si alimenta, fin dalla più tenera età, lo stigma sociale che pende sulla testa delle persone in sovrappeso.
Emanuela Ceccarelli