Fate largo: arriva il Bibliomotocarro!

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Fate largo! Sgombrate la strada! E preparatevi a scegliere un bel libro da leggere! Se vivete in uno dei sedici comuni, di cui quattro in provincia di Matera (Cirigliano, Oliveto Lucano, Craco e Matera, nel quartiere Picciano) e dodici in provincia di Potenza (San Paolo Albanese, Calvera, Guardia Perticara, Missanello, Teana, Fardella, Armento, Carbone, Cersosimo, Trivigno, San Costantino Albanese e Potenza, nel quartiere Bucaletto), consideratevi fortunati e fortunate!

Sta arrivando il Bibliomotocarro: una biblioteca mobile, itinerante che permetterà a tutti i bambini e a tutte le bambine di avvicinarsi alla lettura e di coltivarne la passione. Il promotore è Antonio La Cava, il quale ha avvertito come necessario il compito di promuovere la lettura in ogni paese, anche nei piccoli centri in cui bambini e bambine, ragazzi e ragazze, non godono della presenza di una biblioteca.

E le biblioteche sono importanti: sono il luogo delle prime letture, di quelle entusiasmanti e di quelle allegre; sono i luoghi delle prime letture azzardate, di quelle stravaganti; sono i luoghi delle letture che poi si leggeranno ancora e ancora ed ogni volta, indipendentemente dal posto in cui questo avverrà, non si potrà non pensare: “la prima volta che l’ho letto, è stato lì, nella biblioteca del mio paese”; le biblioteche sono i luoghi delle letture che permetteranno le altre, che apriranno la strada a quelle più complesse e che prepareranno il terreno per le letture più impegnative. Le biblioteche sono i luoghi in cui nascono le amicizie, in cui ci si ripara quando fuori piove e non si può leggere sulla panchina, sono quelle stanze che di inverno riscaldando e d’estate rinfrescano. Ed è triste che non pochi paesi ne siano privi: per questo, l’iniziativa del Bibliomotocarro corrisponde ad una grande opportunità!

Perché va anche bene se il tetto di una biblioteca è sostituito dal cielo e se le sue stanze sono sostituite dalla strada: i libri sanno creare la giusta atmosfera, sempre ed ovunque. Complimenti, quindi, ad Antonio La Cava per la geniale, simpatica e preziosissima invenzione: chissà, magari i libri si annoiano anche un po’ in quella staticità, sopra quegli scaffali, stretti e addossati tra loro. Andare a spasso e raggiungere chi ne sarà felice, sarà una bella avventura anche per loro; forse più bella di quelle che essi stessi raccontano.

Deborah Biasco

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