L’importanza della fase REM del sonno per il cervello

donna che dorme

La fase REM del sonno (o più brevemente sonno REM) è un argomento affascinante che quasi tutti hanno sentito nominare, di solito in associazione al sognare, ma cosa è di preciso?
Il sonno è diviso in fasi dagli studiosi in base al tracciato dell’encefalogramma, mentre dormiamo il cervello è generalmente poco attivo, specie se dormiamo profondamente, ma a un certo punto proprio nella fase di sonno profondo … boom! L’attività cerebrale si risveglia con tutto un alternarsi di onde Theta, Alpha e Beta registrate nel tracciato. In questa fase sogniamo abbondantemente, mentre l’acronimo, come molti sanno, sta per Rapid Eye Movement, perché se si sollevano le palpebre del soggetto, pur profondamente addormentato, si scopre che gli occhi sono in rapido movimento come se seguissero le immagini nel sogno.
Ora è arrivata notizia dall’Università di Tsukuba della pubblicazione di uno studio su Cell Reports che ha scoperto il motivo o almeno uno dei motivi, per cui la fase REM del sonno è così importante.
Che il sonno sia importante per il cervello lo sappiamo da tempo, basti osservare che succede in caso di privazione forzata, ma sui meccanismi biologici con cui agisce sulla salute del cervello ne sappiamo ancora poco.


La ricerca raccontata dal  professor Yu Hayashi (autore senior) si è svolta sui topi ed è stato osservato l’afflusso di sangue nei capillari del cervello durante la fase di veglia, durante la fase di sonno non REM e durante la fase di sonno REM.
In breve il risultato è stato che durante la fase di sonno REM si verifica un massiccio afflusso di globuli rossi nei capillari  del cervello, che non si verifica nella fase non REM o in quella di veglia.
I ricercatori hanno scoperto anche i responsabili di questo maggiore afflusso di sangue durante il sonno REM: i recettori A2A dell’adenosina, privando dei topi di questi recettori l’incremento dell’afflusso di sangue era minore, persino durante il cosiddetto sonno REM di rimbalzo, uno stato di sonno ancora più profondo che si verifica per compensare se in precedenza il sonno era stato disturbato.
Un significato molto pratico di questa scoperta potrebbe riguardare la comprensione delle malattie neurodegenerative, sappiamo che nell’Alzheimer questo afflusso di sangue e il sonno REM subiscono una diminuzione, sappiamo anche che le malattie neurodegenerative come l’Alzheimer sono provocate dall’accumulo nel cervello di sostanze di scarto. La domanda che sorge spontanea è: il maggior afflusso di sangue nei capillari che si verifica durante la fase REM è importante per la rimozione delle scorie dal cervello?

Roberto Todini

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