Di Mario Piazza
Ci ha infilato di tutto in quella letterina.
Ci ha messo la glorificazione dell’amnistia generale per gli assassini e i torturatori di Salò, primo tra tutti quell’Almirante che sarebbe diventato il suo mentore politico. Ci ha messo la condanna di chi proprio per quell’oscena amnistia ha dovuto cercare qualche riparazione agli orrori che aveva subito prendendo la giustizia nelle proprie mani. E’ persino riuscita a infilarci la penosa comparazione tra i lager nazisti e le foibe. E come un prestigiatore da sagra paesana ha provato a trasformare la celebrazione della sconfitta del nazifascismo in una fantasiosa “festa della libertà” che accomuni diluendoli tutti i totalitarismi, come se a Marzabotto ci fossero stati i russi o i cubani a sterminare un intero paese.
Che noia, ragazzi… tempo e inchiostro sprecati perché c’è una sola verità che non può certo essere smontata dal pensiero debole di Berlusconi, Del Noce e Pansa e neppure dalla probabilmente apocrifa citazione della partigiana Renata. La verità ve la faccio dire, parafrasandolo, da un personaggio immaginario come Forrest Gump:
“Mamma dice che fascista è chi il fascista fa, eh!”