Nelle ultime settimane siamo stati invasi da tematiche come l’antisemitismo, il razzismo oramai diffuso e uno squadrismo consolidatosi in alcune frange della popolazione. Ma è possibile che nel 2019 si parli ancora di fascismo? Cosa sta succedendo in Italia?
Il fascismo è un tema delicato sul quale storicamente hanno riflettuto e studiato accademici blasonati, dalle sue implicazioni sociali ai risvolti politici. Lungi da me quindi cercare una quadra impossibile da trovare. Tuttavia reputo interessante ricostruire gli avvenimenti delle ultime settimane. Sì, perché siamo entrati in un vortice pauroso che necessita di un “riassunto” volto ad evidenziare la brutalità del momento. Seguono una lista di citazione di dubbio gusto.
Balotelli non è del tutto italiano
Autore: Luca Castellini. Il capo ultrà dell’Hellas Verona, squadra che da sempre ha una tifoseria politicamente schierata (per usare un eufemismo), lunedì scorso ha pensato bene di sentenziare sulla cittadinanza dell’attaccante del Brescia. Gesto fatto in difesa dei cori razzisti contro Balotelli della sera prima? Probabilmente sì. Ciò nonostante, le frasi di Castellini si dimostrano quanto mai fuori luogo e la sua volontà di difendere gli ultras gialloblù non ha portato ad altro che ad un effetto boomerang. Risposta encomiabile della dirigenza scaligera che ha inflitto un daspo fino al 2030 al militante di Forza Nuova.
Mi è arrivato un proiettile e non piango
Autore: Matteo Salvini. Un paio di settimane fa, in Senato è stata approvata la mozione per l’istituzione di quella che viene chiamata Commissione Segre. Prima firmataria proprio Liliana Segre, senatrice a vita e superstite dell’Olocausto. A fare scalpore, ma anche tanta tristezza, è stato l’approccio di una parte di emiciclo che, post approvazione, non ha applaudito. Anche qua, non servono troppe analisi accurate, basterebbe un minimo di buon senso e di decenza. Perché per quanto si possa essere lontani dalle attuali maggioranze parlamentari, la Commissione Segre nasce per difendere ideali giusti (giusti ovunque, indipendentemente dalle posizioni politiche). Dietro front che meno male è arrivato nei giorni successivi, quando sia Salvini che Giorgia Meloni hanno dimostrato solidarietà verso la Segre, nonostante la frase: «a me è appena arrivato un altro proiettile e non piango. In un Paese civile non dovremmo rischiare né io né la Segre» che almeno a me fa pensare: che diamine di paragone è??
Nella mia borgata vige ordine e disciplina
Autore: Massimiliano Minocci a.k.a. Er Brasile. Episodio freschissimo verificatosi a Dritto e Rovescio i Paolo del Debbio su Rete 4. Lo scontro mancato tra Vauro e “Brasile” è diventato virale ma nasconde al suo interno un paio di questioni. Tralasciando i toni, la frase in questione dimostra come in determinate realtà periferiche, e abbandonate un po’ a loro stesse, queste tendenze politiche si consolidano con maggiore facilità. In merito a questo torna in mente una vecchia riflessione del geniale professore Alessandro Barbero il quale afferma l’impossibilità di un ritorno del fascismo in Italia, nonostante i fascisti nel nostro Paese siano ancora molti.
Questi sono alcuni casi degni di nota, ma ce ne sono tantissimi altri. Dai tifosi laziali che sfilano per le strade di Glasgow con il braccio teso alzato alla bomba carta contro l’artista che trasforma le svastiche in disegni a Verona (sì, sempre a Verona… un caso?). E senza prendere in considerazione gli eventi di Roma che restano dubbi e sui quali non ci sono dei responsabili certi. Salvini dice che in Italia i fascisti non esistono? Questa purtroppo è una grandissima falsità. In Italia il fascismo c’è ancora e gli episodi recenti ne sono la prova. Forse è il caso di fermarci tutti e pensare. Perché il fascismo non è un’opinione, è qualcosa che solo la memoria può giustificare ma che puntualmente la storia rinnega. Fortunatamente non siamo ancora di fronte ad un ritorno del fascismo, ma proprio per questo pensiamoci tutti bene prima che sia troppo tardi, da destra a sinistra.
Federico Smania