Forse il lettore ricorderà l’articolo relativo ai recenti comportamenti dei maggiori esponenti sovranisti; il periodo Covid-19 ha portato alla luce qualche perla di troppo e non sorprenderebbe se ce ne fossero di nuove.
Con Trump, la perla è dietro l’angolo: oggi indossa il suo camice metaforico e consiglia farmaci alla popolazione.
Non è una barzelletta: lo Us National Institutes of Health (NIH) ha dovuto smentire le recenti dichiarazioni del Presidente, il quale avrebbe rivendicato più volte l’efficacia del mix farmaco anti-malaria idrossiclorina/antibiotico azitromicina; secondo gli esperti, il presunto “antidoto” potrebbe essere tossico e tutt’altro che un “toccasana anti-Covid”.
Ora, è chiaro che gli interventi propagandistici di Trump siano abbastanza evidenti; l’aver sottovalutato il virus lo ha portato ad esternare una serie di atteggiamenti mediatici atti a “tranquillizzare”, goffamente, il popolo statunitense.
Da qui, ripartiamo dall’esemplare definizione data all’OMS: “organizzazione filo-cinese”; annunciata, casualmente, in un momento drammatico delle restrizioni vigenti. Il Presidente, nel frattempo, narra la storia di questa “luce in fondo al tunnel“, nella speranza di giungere ad uno stato di credibilità solido.
I risultati, visti dall’esterno, sono piuttosto scarsi; d’altro canto, c’è da considerare una stragrande maggioranza della popolazione fedele alla facciata del suo condottiero. Non stupirebbe, date le circostanze, una somministrazione casuale di farmaci da parte di qualche cittadino, devoto alla “buona linea” del Presidente.
Da questo punto di vista, la figura politica di Trump è terribile quanto interessante: arrogarsi il diritto di consigliare un mix di farmaci rientrerebbe in un procedimento penale senza precedenti. Ciò, però, non accade, non solo per la fragilità in cui vertono gli USA, ma anche per una questione di pura apparenza politico-sociale.
Insomma: il Presidente, in questo preciso frangente, è un pericolo, ma, al tempo stesso, va assecondato – con il giusto criterio. Riuscite ad immaginare episodio più allarmante e imbarazzante della NIH, costretta ad una “tirata d’orecchio” al proprio capo politico?
Resta da vedere se i cittadini, post emergenza, ricorderanno o meno quanto accaduto; è certo che rimarranno segni indelebili, alcuni dei quali sono già ben visibili.
Eugenio Bianco