Conosciuto solo come l’annuncio di un “folle” medico torinese, dr. Sergio Canavero, dichiarando che il trapianto di testa fosse possibile, anzi, fattibile e di aver perfino trovato un giovane volontario russo che attendesse l’intervento per il 2017, la notizia è stata presa con grande scetticismo e preoccupazione, ma oggi pare essere molto vicina alla realtà.
Un chirurgo e ricercatore cinese, professor Xiao-Ping Ren, lavorante presso l’ospedale affiliato alla Harbin Medical University, ha dichiarato, in un articolo pubblicato da CNS Neuroscience and Therapeutics, che il trapianto di testa è possibile.
Fonte immagine: http://www.newser.com/story/207877/this-doctor-is-doing-head-transplants-small-ones.htmlNell’articolo ha descritto la tecnica utilizzata nell’intervento, eseguito su alcuni topi da laboratorio e con risultati positivi, che definisce “abbastanza promettente” da avvicinare la possibilità di effettuare l’intervento sull’uomo. La teoria alla base di questi esperimenti è quella di “staccare” testa e collo, da un donatore morto, e reimpiantarli entrambi su un corpo ricevente, facendo sì che la persona riprenda una vita normale dopo tumori al cervello, deformazioni, ustioni e così via. Secondo l’articolo, inoltre, uno degli ostacoli principali, la riperfusione del sangue nella testa trapiantata, può essere superato con una ‘circolazione incrociatà tra il donatore e il ricevente’.
Questa strategia preserva le funzioni neurologiche, come dimostrano l’elettroencefalogramma e i riflessi dei nervi facciali, che rimangono intatti
Così scrive Ren, e sarebbe il primo a descrivere l’esperimento, riuscito, su un animale. Lo stesso ricercatore, in una intervista al Wall Street Journal, ha dichiarato di essere pronto a tentarlo, sulle scimmie, in tempi brevi.
L’idea ancora fa tremare e ci riporta in mente un famoso film dell’orrore e la sua Creatura ; ma se fosse davvero realizzabile?
Insomma… sui topi funziona, ma non siamo sicuri che andrà bene anche nell’uomo, giusto? Per trapiantare testa e collo bisognerà legare i vasi sanguigni che portano sangue al cervello in modo da non disperderlo, ma bisognerà anche irrorare il cervello nel passaggio da un corpo all’altro per evitare danni cerebrali. Ci sarà bisogno di ricollegare tutti i nervi, le fibre muscolari, le vertebre…insomma, un lavoro immenso e con milioni di punti di domanda, ancora oscuri e poco dettagliati. Ma in Cina, sono molto fiduciosi e parlano già di possibili test sull’uomo nei prossimi anni, se non addirittura mesi. In fin dei conti, non è la prima volta che la Cina fa notizia per l’uso di tecniche ‘spregiudicate’. Poche settimane fa, un gruppo di ricercatori ha scatenato il dibattito nella comunità scientifica per aver usato delle tecniche di “taglia e incolla” del DNA su di un embrione.
“Risultati ispiranti” così li chiamano a Pechino, ma in Europa e in occidente, in generale, li si guarda ancora con sospetto e diffidenza. L’idea di poter immaginare di salvare vite umane con un gesti estremi come questi, stuzzica la curiosità… ma ci fa domandare se sia davvero giusto arrivare a tanto, e ci fa riflettere sui più basici principi morali.
Chissà cosa ne penserebbe… il dottor Victor Frankenstein!