Fantacalcio e salute mentale

Il fantacalcio mette a rischio la salute mentale? Una ricerca condotta dalla Nottingham Trent University ha esplorato la salute mentale nei giocatori di fantacalcio e la possibile correlazione tra manifestazioni di ansia e malumore e il gioco.

Il fantacalcio: un fenomeno di massa

Il fantacalcio è un gioco molto diffuso in tutto il mondo. Rientra nella categoria dei fantasport: consiste infatti nell’organizzazione di squadre di calcio virtuali, utilizzando giocatori reali. Ciascun partecipante prende il nome di fantallenatore e compete contro altri suoi pari guadagnando punti virtuali su piattaforme specifiche. Si stima che in Italia esistano circa 6 milioni di fantallenatori.

Come è nato il fantacalcio italiano?

Il fantacalcio italiano è nato nel 1988 a opera del giornalista Riccardo Albini. Prendendo le mosse dai fantasy games e in particolare dal fantasy football americano, conosciuto qualche anno prima a una fiera di videogiochi a Chicago, si ingegnò per adattare la struttura del gioco al campionato di calcio italiano.

Le regole del gioco e i premi

Il fantacalcio si gioca su diverse piattaforme virtuali e si organizza in leghe, ovvero campionati creati dai partecipanti sulla base del loro numero. All’inizio dell’anno si svolge l’asta, ovvero il momento in cui vengono formate le squadre. Ciascun fantallenatore compra virtualmente dei giocatori reali, protagonisti dei veri campionati di calcio. Quando vengono disputate le partite ogni giocatore reale prende un voto in base alle sue prestazioni effettive sul campo. Il punteggio della squadra virtuale è dato dalla somma dei voti reali dei giocatori convocati dal fantallenatore. La somma dei punti, alla fine delle giornate di campionato, definisce il totale ottenuto dalla squadra e implica la stesura della classifica settimanale.

Fantacalcio e coinvolgimento emotivo

Il fantacalcio produce un legame quasi esasperato con il mondo reale del calcio e un coinvolgimento tale che muove un numero sempre crescente di individui a prenderne parte. Come è chiaro si tratta di un gioco che porta facilmente alla formazione di una dipendenza emotiva.

Non è raro che un fantallenatore arrivi a rinnegare la sua squadra del cuore per sostenere quel giocatore, avversario, che gli può fornire un punto per rimontare. Non mancano poi i tipici fattori di un qualsiasi gioco fortuito, che tengono col fiato sospeso per tutta la durata delle partite. Il coinvolgimento può anche essere dettato dal gruppo con cui si gioca e dalla competizione che si genera. Le app sempre più diffuse per i consigli di gioco, lo spirito di partecipazione e appartenenza sono altri aspetti caratteristici del fantacalcio che influiscono sul coinvolgimento.

Fantacalcio e salute mentale



Insomma, i fattori psicologici e sociologici coinvolti nel fantacalcio sono molteplici ed è importante andare ad esplorarli.

 

Lo studio della Nottingham Trent University

Lo studio in questione si interroga sulla relazione esistente tra l’impegno nel gioco del fantacalcio e alcune condizioni di salute mentale riscontrabili nei giocatori. Sono considerate in particolare malumore, ansia, compromissione funzionale e comportamenti problematici. Si tratta della prima ricerca volta a indagare in maniera esplicita la salute mentale degli individui che giocano al fantacalcio.

Solo uno studio precedente condotto da Columb e colleghi nel 2020 ha affrontato un argomento simile e ha identificato la prevalenza della dipendenza da internet nei giocatori di fantacalcio, mettendola in relazione con le condizioni di salute mentale degli stessi.

L’esperimento

Trattandosi di uno studio pionieristico l’approccio adottato è stato di tipo esplorativo.  In particolare, è stata analizzata la misura in cui il gioco del fantacalcio possa essere correlato a umore basso, ansia, menomazione funzionale e comportamento problematico tramite un questionario.

Hanno preso parte allo studio 1095 persone, di 96 nazionalità diverse, tutte maggiorenni (media di età 33 anni), giocatori e giocatrici di fantacalcio. Il campione era costituito dal 95,9% di individui di sesso maschile e 3,6% di sesso femminile. Il questionario è stato diffuso sui social media e richiedeva un tempo di compilazione di circa 20 minuti.

I risultati ottenuti

Il questionario esplorava i diversi aspetti della salute mentale, tramite scale ad hoc per la misurazione di ansia, malumore, compromissione funzionale e comportamenti problematici in relazione al gioco.

Dalle analisi dei dati raccolti è emerso che le persone che hanno un impegno maggiore nel gioco del fantacalcio a livello di tempo trascorso giocando, facendo ricerca e dedicandovi energie mentali hanno punteggi di salute mentale significativamente peggiori rispetto a coloro che si impegnano di meno. Il fantacalcio ha provocato nei giocatori più accaniti condizioni di depressione, dosi di ansia e disturbi veri e propri nella vita quotidiana, la cosiddetta menomazione funzionale. Chi ha un’esperienza di gioco prolungata, da più di dieci anni, ha dimostrato una migliore condizione di salute mentale. I ricercatori hanno pensato che il tempo consenta di sviluppare una sorta di intorpidimento emotivo al gioco o di mettere in atto meccanismi di coping. In generale, comunque, solo una minoranza di giocatori ha avuto problemi di salute mentale direttamente connessi al fantacalcio.

Conclusioni e prospettive future

Non è trascurabile l’impatto che il fantacalcio ha sulle persone. In particolare i tanti processi cognitivi, sociali e psicologici che sono attivati e possono avere conseguenze negative sulla salute mentale.

Gli aspetti compulsivi del gioco, che presenta una relativa possibilità di controllo sugli eventi da parte dei fruitori, non sono affatto trascurabili.  Un investimento eccessivo nel gioco, sia a livello di tempo, sia emotivo deve essere monitorato e non sottovalutato. 

Si auspica quindi che vengano compiuti studi ulteriori per valutare le condizioni esplorate. La consapevolezza del problema e la possibilità di ricevere supporto sono aspetti essenziali per garantire che questa attività continui ad avere come scopo principale quello di intrattenere le persone senza ulteriori conseguenze negative. 

Silvia Merciadri

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