Family-Friendly Policies: il lavoro che deve tutelare le famiglie

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Family-Friendly Policies è il nuovo report pubblicato venerdì scorso dall’UNICEF contenente le linee guida per creare luoghi di lavoro a prova di famiglia.

Family-Friendly Policies: Redesigning the Workplace of the Future vuole rendere consapevoli sulle possibilità di creare ambienti lavorativi di successo e a prova di famiglia, che permettano sia il raggiungimento degli standard lavorativi richiesti sia il benessere psicofisico dei neo genitori.

Congedi parentali pagati, pause allattamento e asili a basso prezzo sono solo alcune delle problematiche che i neo genitori si trovano ad affrontare.

Non c’è periodo più critico per i bambini di quello dei primi anni di vita” spiega Henrietta Foe, Direttore Esecutivo UNICEF.

“Necessitiamo di un grosso cambiamento nel modo in cui governi e aziende investono in politiche famigliari: non solo supportando lo sviluppo cognitivo-intellettuale del bambino, ma creando anche un rapporto più stretto genitori-figli e producendo al contempo vantaggi economico-sociali in ritorno”.

Il congedo parentale retribuito: una riforma necessaria per ridurre il tasso di mortalità infantile 

Secondo l’UNICEF, nei paesi a basso e medio reddito, aumentare il periodo del congedo parentale retribuito di un mese riduce del 13% il tasso di mortalità infantile. 

Nei paesi ad alto reddito, invece, lo stesso scenario crea una diminuzione del 4% nelle statistiche su madri single a rischio povertà.

Più tempo per i genitori per rimanere a casa si traduce in vantaggi economici, abbassando i costi legati alla ricerca e alla formazione del personale.

L’UNICEF raccomanda almeno sei mesi di congedo parentale per entrambi i genitori, dei quali 18 settimane specificatamente riferite alle neo mamme.

Allattamento: 7,6 milioni di bambini nel mondo non vengono allattati al seno ogni anno secondo il report Family-Friendly Policies




È ormai risaputo che l’allattamento al seno, oltre ad incrementare la possibilità sia per le neo mamme che per i bambini di non contrarre malattie mortali, aumenta le chances di sviluppo a livello cerebrale, garantendo al bambino risultati migliori in termini di educazione scolastica.

Nei paesi ad alto reddito, il 21% dei nuovi nati non viene allattato, al contrario dei paesi meno sviluppati dove la percentuale cala al 4%.

Secondo Family-Friendly Policies,  pause lavorative dedicate all’allattamento comportano un calo significativo nel numero di diagnosi di depressione post-natale, incentivando di conseguenza  il benessere fisico delle donne e diminuendo le possibilità di contrarre il cancro al seno.

Attualmente, solo il 40% dei bambini sotto i sei mesi riceve una nutrizione di questo tipo.

Assistenza universale per i bambini fino all’ingresso nella scuola dell’obbligo

La ricerca di un  asilo nido a prezzo contenuto è uno degli scogli maggiori da superare alla fine del congedo parentale .

Secondo gli studi, i bambini che accedono a tali strutture avranno capacità maggiori di apprendimento durante i primi anni scolastici, dimostrando da subito maggiori doti relazionali.

Non solo, ma una volta adulti, questi soggetti hanno maggiori probabilità di accedere a posizioni lavorative più pagate.

Ne consegue che si devono implementare i fondi a disposizione per le famiglie: solo una famiglia su tre a livello globale riceve un sussidio in denaro, percentuale che scende nei paesi più poveri.

“Investire nelle nostre famiglie è una politica sociale intelligente, ma allo stesso tempo diventa anche una politica economica intelligente”.

Chiara Nobis

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