A volte succedono cose inaspettate che lasciano tutti di stucco, come nel caso dei dipendenti del Comune di Corleone che, venerdì scorso, si sono visti arrivare negli uffici la vedova Riina per pagare le tasse. Eppure fino a qualche settimana fa lei e la figlia si rifiutavano categoricamente di cedere su questo punto, cosa sarà mai successo per far cambiare loro idea?
I Riina: una famiglia di nullatenenti che non paga le tasse
Da un paio di anni, il comune siciliano di Corleone, tristemente noto per i boss di Cosa Nostra Bernardo Provenzano e Totò Riina, è stato sciolto per infiltrazioni mafiose ed è finito sotto commissariamento. A guidarlo ci sono tre commissarie, Giovanna Termini, Rosanna Mallemi e Maria Cacciola e con loro è cominciata una rivoluzione che ha portato alla notifica del pagamento delle tasse dovute al Comune a tutti, boss inclusi, e quidi anche alla famiglia Riina. Una cosa mai successa prima d’allora in passato, era il settembre dello scorso anno, ma a distanza di alcuni mesi, ancora la famiglia Riina non si era decisa a pagare quanto dovuto. La moglie del capo dei capi, Ninetta Bagarella, e la figlia Lucia si erano persino rifiutate di prendere la cartella di pagamento. In totale la cifra da versare è di 1000 euro, 600 a carico della moglie e 400 a carico della figlia, per la tassa sui rifiuti. Totò Riina era noto perché era lui ad imporre le tasse, quelle che lui doveva allo Stato non le pagava mai. Il motivo? Ma è semplice: la sua è una famiglia di ‘nullatenenti’, come potrebbero pagare le tasse? E poi lui ha sempre affermato di essere contro lo Stato, impensabile pretendere che versi qualcosa ad un’istituzione in cui non ha mai creduto.
“Pago, ma rateizzo”
Dal momento che il pagamento non arrivava, il Comune di Corleone ha inviato una diffida a Ninetta Bagarella e a Lucia Riina: se non avessero pagato entro 120 giorni, sarebbe stata l’Agenzia delle Entrate a prendere provvedimenti, pertanto rischiavano il pignoramento o il blocco delle autovetture di proprietà. Questo avveniva circa un mese fa, poi un servizio de “Le Iene” ha svergognato la famiglia Riina e la sua morosità sulle reti televisive nazionali e la scorsa settimana la vedova di Zu Totò ha ceduto, ma ad una condizione: “Pago, ma concedetemi una rateizzazione”. D’altronde, essendo (o meglio, dichiarando di essere) nullatenente non può pagare in un’unica soluzione il debito di 600 euro. E dire che l’inviato de “Le Iene”, Ismaele La Vardera, aveva ricevuto un trattamento a dir poco sgarbato dalla sorella di Ninetta e dal marito di Lucia, Vincenzo Bellomo. La prima l’aveva insultato e gli aveva anche augurato i peggiori malanni, il secondo l’ha quasi aggredito.
Evidentemente, per placare le acque agitate dopo la messa in onda del servizio, la moglie di Riina ha preferito ‘cedere’ e scegliere di pagare (a rate!) questa benedetta tassa sui rifiuti. Forse, avrà preso spunto da un’altra ‘famiglia onorata’ di Corleone, quella di Provenzano che ha già provveduto alla rateizzazione e ha versato due quote della somma di 1100 euro dovuta al Comune.
Carmen Morello