Viviamo in un mondo costantemente connesso con la realtà virtuale, dove le informazioni circolano senza sosta e senza controllo.
In questo turbinio mediatico, quanti di noi sono in grado di distinguere una Fake news da una notizia vera?
Non è facile rispondere a questa domanda, poiché, almeno una volta nella vita, ognuno di noi ha creduto ad una “bufala” senza nemmeno accorgersene.
Secondo gli scienziati questo fenomeno deriva da un vero e proprio comportamento innato, che inizialmente ci porta a credere ad ogni notizia o informazione ricevuta e, soltanto successivamente, ci permette di analizzarla con più precisione.
Nella fase dell’elaborazione il nostro cervello tende a seguire una sorta di “ragionamento motivato“, questo vuol dire che tendiamo a rielaborare le informazioni secondo le nostre convinzioni personali.
Le motivazioni inconsce modellano il modo in cui interpretiamo i fatti facendo trapelare una realtà che rifiuta quegli argomenti che vanno contro le nostre credenze.
In poche parole cerchiamo di adattare le informazioni a quelle che sono le nostre idee e visioni personali. Che cosa provoca questo fenomeno?
Un’assoluta perdita dell’obiettività. Non siamo più in grado di fare un ragionamento che sia immune dai preconcetti e, ovviamente, è molto difficile per l’essere umano annullare ogni pensiero cercando di esprimere un’opinione che sia totalmente priva di interpretazioni personali.
Sono numerose le ricerche che hanno portato a confermare questa sorta di “trappola del ragionamento”.
Oltre a questo meccanismo inconscio, abbiamo la diretta responsabilità di non andare a fondo, di non verificare se la fonte di una notizia sia effettivamente valida.
Le Fake news sono all’ordine del giorno, riescono a condizionarci soprattutto quando affrontano dei temi su cui non siamo molto ferrati, e quindi non abbiamo gli strumenti per poterle smentire nell’immediato.
Molto spesso esse racchiudono delle informazioni veritiere che, però, vengono mescolate ad opinioni personali o inserite in un contesto totalmente inadeguato, rendendole false.
Allora, come possiamo evitare di cadere nel tranello delle bufale quando le fake news riguardano argomenti di cui non siamo esperti?
I ricercatori suggeriscono il fact-checking professionale: mettere in discussione tutto quello che non si conosce con certezza e verificarlo in maniera ragionevole con l’ausilio di fonti attendibili. Questo, ovviamente, richiede un ulteriore sforzo da parte del lettore che si ritrova ad esaminare le notizie come una sorta di detective alla ricerca degli indizi sulla scena del crimine.
Il mondo dell’informazione si è costantemente evoluto ed internet permette a tutti noi di ricercare in maniera facile e veloce qualsiasi tipo di notizia su ogni materia: dalla scienza alla gastronomia, dalle news del giorno al gossip.
Siamo costantemente bombardati da informazioni postate nell’immediato. E se tutto questo ha un enorme vantaggio, che risiede nella possibilità di essere costantemente aggiornati, dall’altra parte ha alimentato la diffusione delle Fake news.
In una vecchia intervista,diventata virale, l’attore statunitense Denzel Washington rispose alle domande di una giornalista proprio su questo argomento:
Se non leggi i giornali sei disinformato, se invece li leggi sei informato male, dunque, quali sono gli effetti a lungo termine di troppa informazione? Una delle conseguenze è il bisogno di arrivare per primi, non importa più dire la verità. Quindi qual è la vostra responsabilità? Dire la verità, non solo arrivare per primi.
Un discorso che fa riflettere questo, occorre tenere sempre bene a mente che le parole hanno l’enorme potere di creare come di distruggere.
Amplificare le bufale per screditare un personaggio, piuttosto che diffondere notizie a metà, ha il solo effetto di innescare una bomba che prende il nome di: panico. La disinformazione o la cattiva informazione crea un circolo vizioso da cui è difficile trovare via d’uscita.
Dunque, impariamo a stimolare il nostro spirito critico ed il nostro buon senso cercando di creare il nostro fact-checking personale.
Utilizziamo tutti gli strumenti necessari per alimentare le nostre conoscenze, le nostre curiosità e per chiarire i nostri dubbi, solo così saremo in grado di creare una barriera tra l’informazione sana e quella dannosa propagata, appunto, dalle Fake news.
Silvia Morreale
Ogni giorno, siamo bombardati da molte notizie; ma quante di esse sono veritiere?
In questo interessante articolo di Silvia Morreale ci spiega degli aspetti del meccanismo della “fake news”.
Di seguito vi riporto anche la parte che più mi è piaciuta:
“Amplificare le bufale per screditare un personaggio, piuttosto che diffondere notizie a metà, ha il solo effetto di innescare una bomba che prende il nome di: panico. La disinformazione o la cattiva informazione crea un circolo vizioso da cui è difficile trovare via d’uscita.”
Grazie Alessio. Ci rileggiamo presto 😉