Facile la vita dei ricchi italiani dopo il trionfo del liberismo. Evadono cento milioni di tasse e poi patteggiano un pagamento di trenta milioni: come a dire, se la faccio franca (90% delle volte) rubo cento milioni, e se proprio mi va male e mi beccano ne rubo soltanto settanta. Una situazione win-win, però non nel senso che vincono entrambe le parti: vincono solo loro ma anche quando perdono.
Oppure pensate alla proposta di Atlantia, la società dei Benetton che da vent’anni gestisce le autostrade costruite dallo Stato fregandosene della manutenzione per guadagnare di più: per evitare la revoca adesso si dice disposta a pagare una “maximulta” (così la chiama “La Repubblica”, che la preferisce ovviamente alla rescissione: “si tratterà di superare le ultime resistenze dei Cinquestelle”, scrive l’organo del partito delle privatizzazioni). Maxi? Le voci dicono che si tratterebbe di circa quattro miliardi, che immagino includano i risarcimenti alle vittime di Ponte Morandi. Vi sembrano tanti? Alla Borsa no visto che il titolo è subito schizzato verso l’alto. Lo sanno bene, gli speculatori, che per una multinazionale che ogni anno guadagna sugli undici miliardi (non solo in Italia), si tratta di una bazzecola, facilmente recuperabile anche solo con la gestione delle autostrade — una rendita privata su beni pubblici che pensavo fosse finita insieme ai sovrani assoluti. Per non dire del fatto che la cifra verrebbe rateizzata e che se a un certo punto al governo ci andassero i due Mattei, condonerebbero tutto, naturalmente per stimolare l’economia.
A proposito di ricchi italiani: lo avete letto il rapporto di fine anno di Bloomberg? Nel mondo ci sono oggi quasi 300mila persone ultraricche (ma i giornali preferiscono, tipicamente, il termine inglese, “ultra wealthy”), ossia con un patrimonio superiore ai 30 milioni. Più di seimila sono italiani, trecento in più di un anno fa.
Crisi? quale crisi? Vi sentirete orgogliosi di scoprire che abbiamo superato la Svizzera e che nella parte alta della classifica (“top ten” anglicizzano i media) siamo l’unico paese insieme alla Germania che abbia visto crescere sia il numero dei ricchi che la loro ricchezza complessiva. Insieme hanno 708 miliardi. Ma neanche agli italiani migliori dà fastidio: odiano quelli che guadagnano da due a dieci volte di più di loro, ma chi guadagna cento o mille volte di più lo rispettano o lo venerano.
Francesco Erspamer