Facebook: continui post fasulli che disseminano odio razziale

Facebook e i post fasulli acchiappa like che scatenano l’odio degli utenti.

Un utente di Facebook ha postato una foto ove si vede un ragazzo di colore sul treno, seduto di fronte e con il controllore che gli chiede il biglietto.

 




Nel post descrive la scena dove aggiunge che :” Il signore in foto di cui non mi interessa nascondere la fisionomia è senza alcun bagaglio. In mano solo il telefonino ed un foglietto volante; ha preso il Frecciarossa, ma con un biglietto per un interregionale…”

Poi continua dicendo che il signore sta andando a Milano senza soldi, che non parla la nostra lingua e non ci sarà speranza che paghi una multa.




La frase conclusiva che riassume il tutto è: “E ora mi raccomando scannatevi tra “razzisti” e “buonisti”  eh…”

Visionato il post, la redazione di Giornalettismo ha contattato l’ufficio stampa di Trenitalia il quale ha smentito categoricamente quanto descritto da Luca Caruso, fornendo una versione ufficiale con un rapporto giurato.

Il ragazzo di colore aveva solo sbagliato posto e la capotreno lo aveva accompagnato al posto a lui predestinato.

Un post di pura intolleranza che raccoglie centoventimila like oltre che settantacinquemila condivisioni. Una ennesima bufala da campagna elettorale.

L’ennesima bufala che fa riferimento ai fatti di Macerata, una bufala che non fa altro che scatenare odio tra la gente che andrà a votare spinta da questi sentimenti. Sentimenti pericolosi che influenzano i più disinformati, i più umorali oltre che  manipolare e suggestionare tutti quei violenti che non aspettano altro per dar sfogo ai loro istinti primordiali.




Ovviamente il signore che ha postato la foto con tutti i suoi commenti razzisti ha poi rimosso il post e sospeso l’account.

Il problema di queste bufale che diffondono odio, intolleranza e razzismo, è che sono difficili da smentire vista la loro diffusione. Buona parte degli utenti dei social sono sempre pronti a condividere certe notizie populiste, ma le smentite purtroppo non hanno quasi mai la stessa condivisione e diffusione e spesso gli animi restano accesi e propensi verso l’odio.

Chi semina vento raccoglie tempesta, così dice il detto, peccato che la tempesta non fa distinzioni, spazza via tutto.

Prima di condividere notizie acchiappa consenso bisognerebbe pensare anche alle conseguenze.

 

Raffaella Presutto

 

 

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