Fabrizio De André non ha bisogno di alcun tipo di presentazione: uno dei più grandi cantautori italiani e uno dei pilastri della musica italiana, circondato quasi da un’aura di sacralità, ammirato da generazioni di giovani ribelli e sognatori come lui, studiato perfino sui manuali scolastici di letteratura. Eppure, finora, nessuno aveva mai tentato l’impresa di raccontare la storia di quest’artista in un film. Probabilmente perché è davvero difficile ridurre ad un paio di ore la vita e la carriera di Fabrizio De André, ma soprattutto perché molti lo considerano un mostro sacro intoccabile, che nessuno potrebbe mai incarnare su uno schermo. Eppure a distanza di quasi vent’anni dalla sua morte (avvenuta l’11 gennaio 1999), qualcuno ci ha provato ed è così che è nato Fabrizio De André – Principe Libero, prodotto dalla Bibi Film.
Un biopic dedicato al grande Faber
Il cantautore genovese torna a vivere sul grande e sul piccolo schermo grazie a Fabrizio De André – Principe Libero, film uscito al cinema in esclusiva solo per due giorni il 23 ed il 24 gennaio, questa sera e domani sarà trasmesso in due puntate su Rai1. Il regista è Luca Facchini, ad impersonare il Faber troviamo Luca Marinelli, Elena Radonicich sarà Puny (la prima moglie) e Valentina Bellé interpreterà Dori Ghezzi (sua seconda moglie e anch’essa cantante). Come spesso avviene in altre trasposizioni filmiche di biografie di personaggi realmente esistiti, sono stati fatti dei tagli e sono state apportate delle modifiche anche sostanziali e di notevole importanza, ma gli episodi e i personaggi più rilevanti della vita di Fabrizio De André sono stati mantenuti. E infatti vedremo Gianluca Gobbi nei panni di Paolo Villaggio (amico di Fabrizio e inventore del soprannome “Faber”), Ennio Fantastichini nei panni di Giuseppe De André (il padre con cui ebbe un rapporto dapprima travagliato e poi più sereno), Davide Iacopini nei panni di Mauro De André (il fratello di quattro anni più grande) e Matteo Martari nei panni di Luigi Tenco (a cui Fabrizio De André era molto legato e per la cui morte soffrì molto, al punto da dedicargli la canzone Preghiera in gennaio).
Le critiche a Fabrizio De André – Principe Libero
Prima ancora che iniziassero le riprese a marzo del 2017, cominciavano a farsi sentire le critiche dei fan più accaniti che ritenevano impossibile sia la trasposizione di una vita così straordinaria sia l’interpretazione di Fabrizio De André da parte di qualunque attore. Soprattutto Luca Marinelli non era visto come adatto per un ruolo così impegnativo; lui stesso aveva molta paura nel rapportarsi con un cantautore divenuto mito. Ma forse proprio la paura di fallire e di sbagliare lo hanno spronato a dare il meglio di sé in Fabrizio De André – Principe Libero. È riuscito a dare corpo e voce ad una leggenda della musica italiana, imitando i gesti e le movenze del cantautore e cantando con la propria voce i brani inseriti nel film. Si è così calato nel personaggio che, a momenti, sembrava fosse Faber in persona a cantare e non un attore che lo stava imitando.
L’opinione di Dori Ghezzi
Dori Ghezzi, vedova del cantante-poeta, è stata presente sul set durante le riprese ed è anche grazie a lei che la realizzazione di questo film è stata possibile. Con la sua testimonianza in prima persona, ha contribuito alla scelta narrativa e al taglio dato al biopic. Lei è entusiatsta del risultato e di come Luca Marinelli sia riuscito a rendere l’idea del suo amato marito e compagno di vita. Ha discusso a lungo con la produzione degli episodi inseriti e di quelli tralasciati nella narrazione, ma alla fine Fabrizio De André – Principe Libero riesce comunque a restituire l’immagine di chi fosse il Faber e dei valori che lo animavano. In una recente intervista ha dichiarato:
“L’importante è che la sua anarchia la trasmetta con le sue azioni. E’ già tanto che in un biopic Tv si pronunci questa parola. Signora Libertà, Signorina Anarchia…per lui erano valori vissuti, reali. Purtroppo tante cose sono rimaste fuori. Ma fare le pulci all’accento di Marinelli sarebbe una vera sciocchezza. Fabrizio era figlio di piemontesi, e di famiglia colta, parlava un buon italiano, calcava sul genovese e sul gallurese solo quando voleva scherzare, perché era innamorato dei dialetti. La verità è che da chi gli era amica, come te, a chi non l’ha nemmeno mai visto in concerto, ognuno si porta dentro la testa un ‘suo’ De Andrè. L’importante è che qui ritrovi la sua storia umana e la sua intensità“.
Solo guardandolo ci si renderà conto dell’effettivo impegno speso per realizzare questo film, chi davvero amava Fabrizio De André non potrà non apprezzarlo. Dunque, appuntamento a stasera e a domani alle 21:25 su Rai1, per cantare con lui le canzoni più celebri della musica italiana.
Carmen Morello