La polizia nigeriana ha scoperto una fabbrica di bambini: le donne venivano violentate e, una volta finita la gravidanza, il bambino veniva venduto. A capo dell’azienda una donna, riuscita a scappare prima della retata
Con la scusa di un ingaggio di lavoro nella capitale, erano poi sequestrate al fine di procreare e mettere al mondo bambini. La ripugnante scoperta è avvenuta in Nigeria, nella città metropolitana di Lagos, dove nella giornata del 30 settembre, i detective della stazione di polizia di Isheri Osun, guidati dal funzionario di polizia di divisione, CSP Chike Ibe, hanno liberato in una retata 19 donne in gravidanza e 4 neonati. La cosiddetta “Fabbrica dei bambini”, quanto riportato dai media nigeriani, ha coinvolto donne d’età età comprese tra i 15 e i 28 anni.
La maggior parte delle presenti erano attirate nella fabbrica con la promessa di un lavoro retribuito e ben pagato come domestiche. La svolta avveniva poi all’interno della stessa azienda, dove una donna, conosciuta come Madam Oluchi, spiegava loro come per un anno sarebbero rimaste negli stabili. Lo riporta anche il The Pulse.ng. Lo scopo era quellodi fare dei figli: dopo l’anno sarebbero potute andare via. Così ogni donna era stuprata e violentata fino a quando non rimaneva incinta. Al momento del parto, l’organizzazione vendeva il pargolo, e si ricominciava.
Donne infermiere senza licenza
La donna a capo è riuscita a fuggire poco prima della retata, ma attualmente è ricercata. Mentre le due donne, infermiere abusive, sono in stato di fermo. Happiness Ukwuoma 40 anni, e Sherifat Ipeya 54 anni. Sebbene altre fonti, la polizia, abbia dichiarato come le donne sapessero a cosa andavano incontro. Eppure, una delle vittime, ha spiegato al quotidiano locale “The Vanguard” di esser stata ingannata, di avere avuto rapporti sessuali con sette uomini prima di contrarre una gravidanza. In sua difesa, una delle infermiere, avrebbe detto come in realtà tutte avrebbero ricevuto una lauta somma di denaro dopo il lavoro. Una vicenda che è ancora in corso di ricostruzione.
Ogni bambino aveva un costo: se maschietto valeva circa 500mila naira, 1400 dollari, se maschietto. Le femminucce ne valevano 300mila naira, 830 dollari. Gli acquirenti non sono stati specificati: ma appartenevano sia alla Nigeria che da altri paesi. Un orrore che in realtà la Nigeria conosce abbastanza bene. Non è la prima volta, su suolo nigeriano, che sono scoperte fabbriche del genere o bambini abusati. Difatti, il traffico di esseri umani nel paese è molto noto ed è così espanso che risulta difficile limitare. Già nel 2018, in un altro raid, si trovarono circa 160 bambini. Con circa 200milioni di abitanti, la povertà del Paese spinge anche a questo. La polizia sta lavorando con agenzie e parti interessate per riabilitare e reinsediare le ragazze incinte e i bambini.
Anna Porcari