Tutti amano i dinosauri, libri, mostre, documentari non cessano di interessare bambini dai 3 ai 90 anni. Molto sappiamo sui 1300 generi e diverse migliaia di specie censite, malgrado le centinaia di milioni di anni che ci separano dalla loro era, molto meno sapevamo dell’evoluzione dei dinosauri. Voi direte evoluzione? Certo! Vi rendete conto che i dinosauri sono comparsi nel periodo Triassico superiore (230 milioni di anni fa), e scompaiono alla fine del Cretaceo (65 milioni di anni fa) dominando tutta l’Era Mesozoica? Sono più di 160 milioni di anni.
Ora dall’università di Reading arriva uno studio, pubblicato su Nature che colma questa lacuna realizzando una vera mappa evolutiva dei dinosauri. Lo studio definisce quella dei dinosauri un esempio classico di radiazione adattativa (o evolutiva) , in biologia per radiazione adattativa si intende un fenomeno di rapido (parlando di tempi geologici) sviluppo di nuove specie partendo da un progenitore comune, in risposta ai cambiamenti nell’ambiente.
Che cosa ci dice lo studio sulla storia dei dinosauri
Lo studio condotto dall’autrice principale Ciara O’Donovan e dai co-autori Chris Venditti e Andrew Meade conferma le ipotesi sulle due domande principali sulla storia dei dinosauri: “dove sono nati?” e “quando arrivò il meteorite in che condizioni erano?”.
Iniziamo dall’origine della loro diffusione, è confermato che sia stata in Sud America, da lì si diffusero in tutto il mondo in maniera relativamente rapida. Se state pensando: “ma come? c’è l’oceano di mezzo, hanno preso l’aereo o la nave?” forse concentrandovi sull’evoluzione delle specie avete dimenticato quella del nostro pianeta, o per meglio dire la deriva dei continenti, a quei tempi i continenti erano tutti vicini a formare il super continente chiamato Pangea.
L’evoluzione dei dinosauri fu molto veloce, va ricordato che il loro avvento segue una estinzione di massa (nella storia della Terra ce ne sono state diverse) avevano quindi tanto spazio da colonizzare ed inizialmente il fiorire di nuove specie era proprio correlato a questo loro isolamento, in seguito, durante il Cretaceo il loro stesso successo li condannò al declino, a corto di nuove aree i cui espandersi il processo di speciazione diminuì e cambiò, nascevano specie più specializzate per riempire nicchie ecologiche nell’ambiente già colonizzato.
Quando finalmente arrivò il meteorite (da quando è stato scoperto il cratere di Chicxulub nessuno scienziato serio si ostina a dubitare che l’impatto sia stato la mannaia che ha dato il colpo di grazia ai dinosauri) quindi i dinosauri già non godevano di buona salute in termini di percorso evolutivo, diciamo che gli anni ruggenti della crescita giovanile erano passati, per dirla con le parole della O’Donovan “sapevamo dove e quando i dinosauri sono iniziati e sapevamo dove sono finiti, non sapevamo molto dei cinquanta milioni di anni finali della loro parabola”, ora sappiamo che erano in declino, paradossalmente (è probabile) proprio per via dello straordinario successo della loro evoluzione iniziale, che oggi possiamo apprezzare nella quantità di fossili di specie diverse diffuse su tutto il globo.
Roberto Todini