Un’edizione da record. Le undici medaglie conquistate dall’Italia ai Campionati Europei Assoluti Tbilisi2017 permettono all’edizione georgiana di entrare a pieno titolo nel libro della storia della scherma azzurra.
Sulle pedane di Tbilisi l’Italia ha lanciato il suo messaggio ben chiaro all’indirizzo della scherma europea. Chi ipotizzava una flessione o un momento difficile per via di un ricambio generazionale, è stato presto smentito.
In quella che è l’edizione post-olimpica, la prima del nuovo quadriennio, l’Italia domina il medagliere con un carico di undici medaglie complessive, di cui quattro d’oro, tre d’argento e quattro di bronzo.
L’inno di Mameli è risuonato al cielo di Tbilisi sin dalla prima, trionfale, giornata, grazie a Daniele Garozzo che dieci mesi dopo l’urlo di Rio, si ripete anche in Georgia, collezionando un titolo sfuggitogli a Montreux2015 e che arriva dopo la stagione post-olimpica che lo ha visto festeggiare anche il primo successo in Coppa del Mondo.
Il “canto degli Italiani” risuona anche al termine della seconda giornata, grazie ad Arianna Errigo che bissa il titolo continentale di dodici mesi fa, ribadendo che il Brasile è davvero lontano soprattutto quando si è dotati di talento, intelligenza e voglia di vincere.
“Fratelli d’Italia” viene intonato anche anche al termine della terza giornata quando sul gradino del podio salgono, tenendosi per mano, Rossella Gregorio; Martina Criscio, Loreta Gulotta e Irene Vecchi. Le azzurre della Nazionale di sciabola femminile riconquistano la vetta più alta d’Europa a sei anni di distanza da Sheffield: ricordo ancora vivo nella mente di Irene Vecchi, unica azzurra presente in quell’edizione quando in squadra era la più piccola tra Paola Guarneri, Ilaria Bianco e Gioia Marzocca. Adesso la livornese è la più esperta ed in sei anni ha vissuto la costruzione di una squadra che a Rio ha sfiorato il podio e che adesso si candida ad essere protagonista del prossimo quadriennio olimpico verso Tokyo.
Il quarto oro giunge grazie al “Dream Team”. L’Italia di fioretto femminile cambia le interpreti, ma rimane incollata al podio. In Georgia arriva il riscatto dell’argento di Torun2016, tornando a gridare “Italia” sul gradino più alto, grazie ad una prova corale delle quattro azzurre che si conclude con l’applauso dell’Ambasciatore italiano in Georgia.
Le tre medaglie d’argento hanno sapori diversi. Quello dolce è appannaggio di Paolo Pizzo che si laurea vicecampione europeo, così come a Strasburgo2014. Se però in terra francese sprecò un’occasione gettando alle ortiche la finale, a Tbilisi ha poco da rimproverarsi un atleta che affronta una giornata con forti disturbi intestinali e giungendo sino alla finale e cogliendo una medaglia importante.
Il retrogusto amaro è invece nella medaglia di Rossella Gregorio. L’azzurra inciampa, così come Loreta Gulotta ai quarti, nella giornata di grazia della georgiana Teodora Kakhiani che regala una gioia inattesa al suo Paese e sorprende il panorama della sciabola europea.
L’argento dell’ultimo giorno nella sciabola maschile è agrodolce. Da una parte c’è l’amarezza della sconfitta, dall’altra il dolce attestato di una squadra leader che, così come in Coppa del Mondo, continua ad essere sempre una delle finaliste ed alternarsi tra il secondo ed il primo gradino del podio. Ad un mese dal Mondiale è una certezza da non sottovalutare.
Per ciò che concerne le medaglie di bronzo, se quella di Giorgio Avola nel fioretto maschile è l’ennesima conferma del talento del fiorettista siciliano, per Luca Curatoli ed Alice Volpi è la consacrazione tra gli atleti top delle rispettive specialità.
Il quarto bronzo, conquistato dalla squadra di fioretto maschile, è un carico di rammarico dovuto alla sconfitta in semifinale contro la Russia, ma può rappresentare un ottimo stimolo in vista dei Mondiali di Lipsia.
Ed è proprio la rassegna iridata di metà luglio l’orizzonte verso cui guarda la scherma italiana.
“Lasciamo Tbilisi – commenta il Capodelegazione e Vicepresidente federale, Paolo Azzi – con la soddisfazione di aver superato il record di medaglie in un’edizione di un Campionato europeo, ma soprattutto con la consapevolezza di essere competitivi in tutte le specialità. La vittoria del medagliere finale sottolinea come l’Italia continui ad avere un ruolo di primo piano nello scenario continentale. Abbiamo festeggiato i successi ed ogni medaglia. Ci siamo anche rammaricati per qualche occasione sprecata e per qualche prestazione non all’altezza delle aspettative dopo la stagione di Coppa del Mondo trascorsa. Sono convinto – prosegue ancora Paolo Azzi – che i Campionati del Mondo di Lipsia potranno essere occasione di riscatto per chi torna in Italia dalla Georgia con amarezza, ed anche stimolo per chi vuole continuare ad essere protagonista. Al termine della rassegna – conclude il Capodelegazione – non posso che ringraziare tutti gli atleti, i CT ed i maestri, lo staff medico e fisioterapistico, i tecnici delle armi, la Segreteria federale e chi ha raccontato con foto, video e parole le emozioni che abbiamo vissuto tutti insieme a Tbilisi. I successi sono figli di un gioco di squadra che continua a premiare la scherma italiana”.