È stato estratto del ghiaccio antico di 1,2 milioni di anni dall’Antartide

estratto del ghiaccio antico Caldo in Antartide

Giovedì scorso il team di ricerca europeo Beyond EPICA ha annunciato una scoperta: è stato estratto del ghiaccio antico risalente a circa 1,2 milioni di anni fa dall’Antartide. Questo risultato, frutto di un complesso e impegnativo lavoro, rappresenta una pietra miliare per la paleoclimatologia e lo studio delle variazioni climatiche del passato. Il progetto, avviato cinque anni fa, ha richiesto la collaborazione di diverse istituzioni scientifiche europee e si è concentrato sulla perforazione della calotta glaciale nella remota regione centrale dell’Antartide, un luogo in cui le condizioni estreme mettono a dura prova anche le tecnologie più avanzate.

Una perforazione straordinaria: 2.800 metri di profondità

Per raggiungere questo obiettivo, gli scienziati hanno dovuto perforare il ghiaccio fino a una profondità di 2.800 metri, equivalente all’altezza del Gran Sasso, la montagna più alta dell’Appennino centrale. Questa operazione, eseguita in condizioni proibitive con temperature che oscillano attorno ai -35 °C anche nei periodi meno rigidi, ha richiesto strumentazioni altamente specializzate e una pianificazione meticolosa. Ogni metro di ghiaccio recuperato rappresenta una finestra sul passato climatico del nostro pianeta, offrendo informazioni preziose sulle concentrazioni di gas serra, sulle temperature medie e sui cicli climatici che hanno influenzato la Terra milioni di anni fa.

L’importanza dei dati climatici del passato

Il ghiaccio estratto è considerato una sorta di archivio naturale: le bolle d’aria intrappolate al suo interno conservano tracce della composizione atmosferica dell’epoca in cui si è formato. Questi dati possono rivelare come i livelli di anidride carbonica e metano siano cambiati nel corso dei millenni e quali relazioni esistano tra i gas serra e le temperature globali. Grazie a questi campioni, i ricercatori potranno comprendere meglio le dinamiche dei cambiamenti climatici avvenuti durante il Pleistocene e fare luce sui meccanismi che hanno influenzato le transizioni tra le ere glaciali e interglaciali.

Connessioni con l’evoluzione umana

Uno degli aspetti più affascinanti di questa scoperta è la possibilità di studiare il clima della Terra in un periodo storico in cui gli Homo erectus, gli antenati diretti degli esseri umani moderni, popolavano il pianeta. Questo periodo è cruciale per comprendere come le condizioni ambientali abbiano influenzato l’evoluzione e la dispersione delle prime comunità umane. L’analisi dei campioni di ghiaccio potrebbe offrire nuovi indizi su come le fluttuazioni climatiche abbiano determinato adattamenti biologici e culturali nei nostri progenitori.

Sfide logistiche e tecnologiche

Il successo della missione Beyond EPICA non è stato privo di difficoltà. L’ambiente ostile dell’Antartide centrale è caratterizzato da venti fortissimi, temperature estreme e una totale assenza di infrastrutture. Gli scienziati hanno dovuto costruire un campo base dotato di laboratori mobili e sistemi di supporto vitale, oltre a trasportare attrezzature pesanti attraverso migliaia di chilometri di ghiaccio. Inoltre, la perforazione stessa ha rappresentato una sfida ingegneristica: mantenere l’integrità dei campioni di ghiaccio a tali profondità richiede un controllo preciso delle temperature e dell’equilibrio di pressione.

Implicazioni per la ricerca sul clima




Il valore scientifico di questo ghiaccio antichissimo è immenso. I dati raccolti contribuiranno a migliorare i modelli climatici utilizzati per prevedere i futuri scenari di riscaldamento globale. Comprendere i cicli naturali del clima passato è essenziale per distinguere i cambiamenti causati dall’attività umana da quelli derivanti da fenomeni naturali.

Esempio di collaborazione

Il progetto Beyond EPICA rappresenta anche un esempio virtuoso di collaborazione scientifica. Coinvolgendo ricercatori, ingegneri e tecnici provenienti da diversi paesi europei, il progetto ha dimostrato come la condivisione di risorse, conoscenze e competenze possa portare a risultati straordinari. L’Unione Europea ha sostenuto questa iniziativa con ingenti finanziamenti, riconoscendo l’importanza di investire nella ricerca climatica per affrontare le sfide globali.

Il futuro della perforazione glaciale

Nonostante il successo ottenuto, il lavoro del team Beyond EPICA è tutt’altro che concluso. I ricercatori continueranno a perforare fino a raggiungere strati di ghiaccio ancora più antichi, con l’obiettivo di ricostruire un quadro climatico dettagliato degli ultimi 1,5 milioni di anni. Parallelamente, i dati ottenuti saranno analizzati nei prossimi anni per pubblicare studi scientifici che contribuiranno a rispondere a domande fondamentali sul funzionamento del sistema climatico terrestre.

 

 

 

Patricia Iori

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