Sarà Estasi di Gustav Machatý, in versione restaurata, la pellicola di pre-apertura della 76esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia: il film fa parte della storia della Mostra, dato che arriva dall’edizione 1934, dove si rese indimenticabile per lo scandalo suscitato. Il capolavoro del regista cecoslovacco, premiato con la Coppa Città di Venezia per la regia, racconta la torbida e suggestiva storia di Eva, interpretata dalla bellissima Hedy Lamarr, moglie che decide di lasciare il marito quando si accorge che questi non prova più la stessa passione di un tempo nei suoi confronti. Incontrerà presto l’amore di un giovane ragazzo, Adam (Aribert Mog), riscoprendo le passioni sopite.
Il restauro
Il 27 Agosto, in Sala Darsena, la pellicola di Estasi sarà proiettata per la prima volta in versione restaurata e digitale. Il restauro della pellicola, come comunicato ufficialmente dalla Biennale di Venezia, è stato curato dal Národní filmový archiv (Cineteca di Praga), con la collaborazione del Film Servis Festival Karlovy. Le lavorazioni si sono però effettuate nel nostro paese, presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna. Altri enti hanno contribuito all’opera di restauro: British Film Institute, Cinémathèque 16, Cinémathèque suisse, CNC, Danish Film Institute, Filmarchiv Austria, Gaumont e Slovak Film Institute.
Lo scandalo di allora
La pellicola occupa un posto speciale nella storia della settima arte: il film infatti offre il primo nudo integrale nel cinema mainstream e così anche la prima scena di atto sessuale, che viene esplicitamente suggerito da un primo piano sui volti dei due amanti. Il prevedibile scandalo suscitato da queste immagini innovative non sfuggì nemmeno alle attenzioni di Mussolini, che inviò a Venezia Luciano De Feo (direttore dell’Istituto per il Cinema Educativo), per portare a Roma il film: secondo le testimonianze, il dittatore visionò la pellicola nella sua personale saletta di proiezione a Villa Torlonia e apprezzò la bellezza dell’attrice protagonista.
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Agata Virgilio