I Rom in Europa sono circa 12 milioni e rappresentano la minoranza etnica più numerosa dell’Unione europea. E anche quella più discriminata.
Chi sono i Rom?
I Rom in Europa sono circa 12 milioni, di cui 6 milioni di residenti. Quando si parla di Rom, non intendiamo un gruppo uniforme, né una cultura omogena. Si tratta piuttosto di un’infinità di gruppi, di cui 5 principali: rom, sinti, manouches, kale, romanichals. A livello internazionale si usa il termine ombrello rom o romanì. La lingua romanes è connessa con il sanscrito e con le lingue del nord dell’India, paese di origine del popolo rom.
Questa minoranza etnica è da sempre stata vittima di discriminazioni razziali e per questo la commissione europea ha fissato 7 obiettivi da raggiungere entro il 2030 per tutelarne i diritti. In primo luogo è necessario combattere le discriminazione e l’antiziganismo. Segue la riduzione della povertà e dell’esclusione sociale. Un altro obiettivo è quello di promuovere la partecipazione dei rom nella società civile e aumentare l’accesso all’istruzione e all’occupazione. È previsto inoltre un miglioramento dell’accesso ai servizi sanitari e all’adeguatezza delle condizioni abitative.
La situazione dei Rom in Europa
L’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) è un organismo che ha come obiettivo quello di fornire assistenza in merito ai diritti fondamentali dell’uomo.
Nel 2022 la FRA ha pubblicato i risultati di un’indagine condotta in 10 Stati dell’Unione europea: Croazia, Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Italia, Bulgaria, Slovacchia, Portogallo, Romania e Spagna, in merito alle condizioni socio-economiche e di vita del popolo rom. I dati ottenuti sono allarmanti: nei 10 paesi presi in esame, la situazione dei Rom in 4 settori chiave (scolastico, occupazionale, abitativo e sanitario) è di gran lunga peggiore di quella dei non-Rom presenti nelle stesse zone.
La fondazione senza scopo di lucro Openpolis ha rielaborato i dati del sondaggio per fornire un quadro completo della condizione dei Rom all’interno del vecchio continente. Da un punto di vista socio-economico è emerso che circa l’80% delle famiglie rom in Europa è a rischio povertà, mentre la media della popolazione generale è invece pari al 17%. Il divario con i cittadini autoctoni è drammaticamente alto. In media, circa il 90% dei Rom intervistati vive in famiglie il cui reddito è inferiore alle soglie di povertà nazionali.
Per quanto riguarda l’istruzione, solo un bambino rom intervistato su due frequenta un istituto di istruzione prescolare o la scuola materna. Il 15% ha affermato di aver completato il ciclo di istruzione secondaria.
In ambito occupazionale, si riscontra che meno di un Rom su tre svolga un lavoro retribuito, mentre un intervistato su tre afferma di essere disoccupato.
Infine, la metà dei Rom intervistati ha dichiarato di aver subito discriminazioni negli ultimi dodici mesi a causa della propria etnia.
Questa discriminazione nasce da un’ignoranza diffusa, dalla non-conoscenza della realtà rom, che è un problema centrale, causato anche dai media e dalla tendenza ad etnicizzare reati. Questi elementi contribuiscono alla creazione nell’immaginario collettivo di stereotipi dannosi, che oggi più che mai necessitano di essere decostruiti.