Ogni mattina in Italia quando suona la sveglia uno studente adolescente si alza. Sa che dovrà correre molto velocemente o non riuscirà ad arrivare in tempo a scuola. Ogni mattina infatti alle 8 (circa, cambia da istituto a istituto) bisogna già accendere il cervello per seguire la lezione o magari sostenere un’interrogazione. Ma l’esperimento dell’istituto tecnico “Majorana” di Brindisi ha avanzato una proposta che cambierà la routine studentesca. L’idea è quella di far suonare la campanella della prima ora alle 10, in modo da avere studenti più riposati che rendano meglio.
L’idea
L’esperimento nasce da un’idea del preside Salvatore Giuliano che crede fermamente negli esiti positivi di questa prova. L’appuntamento, per chiarire ogni dubbio agli studenti e alle famiglie, è stato fissato al 23 e 24 gennaio 2018. In quelle date, l’ospite Luigi De Gennaro, docente di psicologia alla Sapienza, illustrerà i vantaggi della sperimentazione che partirà dal prossimo settembre. Il professore, che è proprio uno studioso del sonno, è convinto infatti che dormire poche ore non possa che ridurre le prestazione degli studenti, inficiandone la capacità di concentrazione e memoria.
Questo è sicuramente vero, se consideriamo che molti studenti vanno a letto dopo le 23. Altri poi devono svegliarsi magari all’alba per raggiungere la città in cui frequentano la scuola. L’esperimento coinvolge in primis proprio gli studenti. Saranno essi infatti a monitorare i risultati dell’esperimento di cui sono protagonisti e a confrontarli con il rendimento degli allievi che iniziano le lezioni prima.
L’esempio estero
E’ indubbio che l’idea prende esempio da realtà oltre i nostri confini. All’estero infatti, sono già stati avviati esperimenti del genere. Nel 2014, l’Università di Oxford lanciò un progetto, poi approvato dal Ministero dell’istruzione, della durata di 4 anni. L’idea alla base era proprio quella di far iniziare la giornata scolastica alle ore 10, poiché alcuni studi di neuro-scienze avevano dimostrato come l’attenzione degli studenti fosse più alta a partire da quell’ora. Anche in Francia si è giunti a conclusioni simili. Il professor Yvan Touitou, esperto in cronobiologia, aveva concluso dai suoi studi che i ragazzi avrebbero reso meglio dormendo fino a tardi.
La continua ricerca dell’innovazione di Salvatore Giuliano
Se tutto questo sta avvenendo al Majorana di Brindisi, c’è un motivo ben preciso. Può darsi che il progetto attirerà delle critiche, ma non si può negare che si tratti di un’idea nuova, moderna e accattivante (soprattutto per gli studenti!). Dietro ad essa c’è un preside, del quale avete già sentito parlare, anche se forse non ve ne ricordate. Si tratta di un uomo molto ambizioso che ha già lanciato moltissime iniziative per la sua scuola, tutte volte a renderla più aderente alle necessità dei ragazzi.
Nei progetti del preside c’è ad esempio quello di realizzare un vero e proprio campus all’americana nella Cittadella della Ricerca di Brindisi. Uno spazio capace di ospitare non solo gli studenti dell’istituto tecnico Majorana, ma tutti coloro che abbiano voglia di investire in formazione, cultura e ricerca. Il campus ospiterebbe anche mense e sale studio, per agevolare i ragazzi che, con il nuovo orario, dovranno fermarsi a scuola anche il pomeriggio.
L’anno scorso ebbe l’idea di invertire i ruoli studente/professore. L’occasione fu un corso di formazione per i docenti, riguardante il linguaggio di programmazione informatica. Ad ognuno dei professori iscritti, era affiancato uno studente. Lo scambio di ruoli entusiasmò gli insegnanti, che possono sempre imparare qualcosa dagli allievi.
Nel 2013 invece il preside lanciò l’iniziativa “Book in Progress“. Essa ha bandito i classici libri di testo per sostituirli con dispense scritte direttamente dai docenti. L’obiettivo era sicuramente il risparmio per le famiglie e la creazione di un testo parlante un linguaggio adatto a chi deve apprendere.
Non possiamo dunque che apprezzare gli sforzi di un preside sempre pronto a sperimentare, per cambiare e migliorare la scuola, un’istituzione che molto spesso viene frustrata da cattive riforme.
Rossella Micaletto