La notizia che l’esopianeta WASP-12b quasi non riflette la luce della sua stella, risultato di un recente studio basato su osservazioni col telescopio spaziale Hubble di cui ha dato notizia il sito ufficiale dell’ESA relativo alle attività dell’agenzia spaziale europea con Hubble, detta così potrebbe sembrare una curiosità interessante solo per veri maniaci delle meraviglie dello spazio, in altre parole che significato più generale si può estrapolare da questa scoperta? Che cosa ci dice oltre a rivelarci una caratteristica fisica di WASP-12b?
Ce lo dice proprio l’autore principale dello studio Taylor Bell della McGill University di Montreal (il coautore è Nikolay Nikolov dell’Università di Exeter, seguito da una lunga lista di collaboratori sia europei che nord americani) ma per ora vi lascio in sospeso e ci torno a fine articolo.
L’esopianeta WASP-12b e il suo basso albedo
WASP-12b è un pianete extra-solare che orbita attorno alla stella WASP-12, una nana gialla che dista circa 1400 anni luce da noi. Si tratta di un gigante gassoso più grande di Giove ma a differenza del gigante del nostro sistema solare si trova così vicino alla sua stella che l’astro lo sta consumando e le enormi forze di marea lo schiacciano dandogli una forma ad uovo e rendendolo estremamente caldo.
Misurare quanta luce un pianeta riflette, il termine scientifico è albedo, è utile a rivelarci la composizione della sua atmosfera. Gli scienziati che lavorano con Hubble nell’Ottobre del 2016 hanno approfittato di un’eclissi, il passaggio del pianeta dietro la sua stella, un momento particolarmente favorevole per misurare la quantità di luce riflessa.
Il risultato è stato che l’albedo di WASP-12b è 0,064 la metà della Luna (che è 0,12)! Voi direte: ma la Luna è luminosa! no non lo è la Luna è uno degli oggetti più bui del sistema solare è solo vicina. Per fare un raffronto l’albedo della Terra è 0,30, quello del luminosissimo Venere è 0,75.
In altre parole WASP-12b non riflette oltre il 94% delle luce che lo colpisce, tanto da farlo definire “pitch black” buio pesto (si ho citato l’espressione inglese pensando al film migliore della serie Le cronache di Riddick) e più scuro dell’asfalto fresco.
La motivazione sta nell’altissima temperatura provocata dallo stritolamento che sta subendo dalla stella, WASP-12b ha una temperatura di 2600 gradi. Ad una tale temperatura le nubi non si possono formare (le nubi sono molto riflettenti, ecco perchè Venere è così luminoso), i metalli alcalini sono ionizzati e addirittura l’idrogeno è atomico, cioè non nella forma molecolare H2, questo porta l’atmosfera del pianeta a comportarsi più come quella di una stella di piccola massa e da qui il basso albedo.
Il significato che gli scienziati assegnano all’osservazione del basso albedo dell’esopianeta WASP-12b
WASP-12b è appena il secondo esopianeta di cui calcoliamo l’albedo, il primo fu HD 189733b, anche questo è un “Giove caldo” cioè un gigante gassoso molto caldo perchè vicino al suo astro, eppure hanno un albedo completamente diverso. mentre HD 189733b riflette luce blu, WASP-12b non riflette luce in nessuna lunghezza d’onda, non è un corpo nero perchè emette una debole luce rossastra per via della sua alta temperatura, un po’ come quella di un metallo incandescente.
La conclusione che Bell ne trae è quanto sia importante l’osservazione dello spettro di emissione di questi pianeti e che evidentemente i grandi esopianeti caldi non sono tutti uguali in quanto a caratteristiche e composizione dell’atmosfera, parafrasando il bardo di Stratford: ci son più cose in cielo di quante ne immaginiamo e quando pensiamo che alcune siano uguali ad altre scopriamo che non è così.
Roberto Todini