Eruzione vulcanica in Islanda: un evento di straordinaria portata e impatto si è recentemente manifestato a sud della capitale Reykjavik, suscitando una serie di reazioni e misure di emergenza da parte delle autorità locali e internazionali.
La notizia dell’eruzione vulcanica in Islanda, verificatasi a sud della capitale Reykjavik, ha destato notevole preoccupazione nelle ultime ore, ma fonti ufficiali affermano che l’intensità dell’evento ha conosciuto un calo significativo. Secondo le stime rilasciate dall’Unità di ricerca vulcanologica dell’Università dell’Islanda e riportate dal quotidiano MorgunblaÐiÐ, l’attività dei getti, la turbolenza e la sismicità hanno manifestato una decrescita.
La dichiarazione di emergenza emanata dalla Protezione Civile rimane in vigore, con le strade dirette a Grindavík che resteranno inaccessibili per i prossimi giorni. È stato Magnús Tumi GuÐmundsson, geoscienziato, a eseguire un volo sopra la zona dell’eruzione questa mattina, dopo diversi sorvoli notturni. Egli ha sottolineato che la diminuzione dell’attività eruttiva attuale non è una sorpresa, ma ha precisato che l’eruzione persiste lungo una frattura di ben quattro chilometri. Questo scenario è notevolmente più ampio rispetto all’ultima eruzione di Litla Hrút, che si è protratta per sette ore, evidenziando un’intensità eruttiva significativamente maggiore.
Le straordinarie e suggestive immagini trasmesse costantemente dalle reti televisive islandesi hanno effettivamente catturato l’imponente scena dell’eruzione vulcanica in atto nella penisola di Reykjanes. I flussi di lava dalla tonalità arancione, sprigionati dalle crepe nel terreno, sono circondati da spesse e sinistre nubi di fumo rosso, regalando uno spettacolo visivamente mozzafiato ma intriso di una potenza naturale incommensurabile. Secondo quanto riportato dai vulcanologi islandesi, citati dai principali giornali nazionali, l’emissione di anidride solforosa dalla fessura vulcanica ha raggiunto livelli dieci volte superiori rispetto alle eruzioni verificatesi negli ultimi due anni, sottolineando la straordinaria entità di questo evento eruttivo.
L’Istituto meteorologico islandese (Imo) ha fornito dettagli rilevanti sull’attuale eruzione, confermando la sua localizzazione a sud della capitale Reykjavik, un’area che ha già sperimentato un’attività sismica rilevante lo scorso novembre. Secondo quanto dichiarato dall’Imo, l’eruzione effusiva ha avuto inizio a pochi chilometri a nordest di Grindavik, con l’evento che è stato ufficialmente segnalato poco dopo le 22:30 ora locale (le 23:30 in Italia). Questo evento ha portato direttamente all’innalzamento del codice del colore dell’aviazione al livello rosso, un chiaro segnale di pericolo che richiede massima attenzione.
Nei giorni precedenti l’eruzione, è stata avviata un’operazione di evacuazione che ha coinvolto quasi quattromila residenti della cittadina di pescatori sudoccidentale di Grindavik. Questa decisione preventiva è stata presa in vista dell’imminente evento eruttivo, al fine di garantire la sicurezza e il benessere della popolazione interessata.
Nonostante l’aeroporto internazionale di Reykjavik abbia mantenuto le sue operazioni senza interruzioni, il contesto generale rimane teso a causa delle preoccupazioni legate all’emissione di fumo e detriti nell’aria, minacciando potenzialmente il traffico aereo. In questo scenario, il primo ministro Katrin Jakobsdottir ha adottato un tono cauto, mentre condivideva la sua speranza per un esito positivo dell’evento. Nel suo post su Facebook, riportato dall’Afp, Jakobsdottir ha sottolineato l’importanza di affrontare con serietà la considerevole entità di questa eruzione, evidenziando la necessità di monitoraggio costante e di prepararsi a eventuali cambiamenti nella situazione. Questo approccio riflette la delicatezza della situazione e la consapevolezza delle sfide che potrebbero ancora presentarsi mentre l’Islanda affronta questa crisi naturale.
Il capo della polizia ha garantito che, nonostante l’evacuazione preventiva, attualmente nessuno risulta in pericolo nell’area dell’eruzione. Allo stesso tempo, il presidente Gudni Thorlacius Johannesson ha espresso la sua attesa per l’andamento degli eventi naturali, dimostrando una predisposizione alla cautela e alla vigilanza. Vidir Reynisson, a capo del dipartimento della Protezione Civile, ha sottolineato l’importanza di mantenere una distanza di sicurezza dall’area colpita, enfatizzando durante una recente intervista televisiva che “questa non rappresenta affatto una meta turistica”. Queste dichiarazioni sottolineano la necessità di non sottovalutare la serietà della situazione e di evitare approcci non necessari o rischiosi verso l’area interessata dall’eruzione.